Cinema d'EsSex. ''Elles'' di Malgorzata Szumowska
Un film ipocrita sull’ipocrisia e moralista sui moralismi. La menzogna unico appiglio reale - VIDEO. di Mariangela Bruno
Il film è una co-produzione francese/polacca, uscito in anteprima mondiale nel 2011 al Toronto Film Festival. E’ stato selezionato, oltretutto, anche al Tribeca Film Festival e alla Berlinale dello stesso anno. Protagonista assoluta è Juliette Binoche, che si trova ad interpretare un ruolo piuttosto compromettente; non dal punto di vista morale, ma da quello politico.
Un film ipocrita sull’ipocrisia e un film moralista sui moralismi. Malgorzata Szumowska, con questa pellicola, vuole educare una borghesia occidentale che non vuole essere educata e che forse, non ne ha diritto.
Abbiamo analizzato tre scene cardine di Elles, secondo le nostre regole del gioco, per scoprire se rientra nel Cinema d'essai, nel Cinema d'esSex o nel Porno d'essai:
SCENA UNO
Tecnica Cinematografica: la scena, come la gran parte del film, è girata in interni lussuosi ed eleganti anche se non esattamente in linea con il mordente dei personaggi. La visuale dello spettatore non è completa e la figura maschile è molto spesso di spalle, mentre quella femminile è sempre in primo piano. Lo abbiamo trovato un tantino disequilibrato. Voto 1
Carica Erotica: la protagonista di questa scena è una giovane donna talmente seducente che persino il personaggio Anne, interpretato da Juliette Binoche, ne rimane scottata. In questo susseguirsi di posizioni sessuali (pissing, autoerotismo, etc) siamo inframezzati da giochi infantili, cene romantiche e canzoni d’amore. Meno provocante di quanto ci aspettassimo, ma non del tutto indifferente. Voto 2
Intreccio Narrativo: Anne, è una giornalista che sta scrivendo un pezzo difficile su due studentesse/escort. In questa scena per la prima volta ne incontra una, Alicja. La tecnica narrativa usata per descrivere la scena è il flashback che si alterna con i contrastanti effetti che la storia ha sulla vita attuale della giornalista. A nostro avviso, la sceneggiatura avrebbe potuto osare di più. Voto 1
Totale: 3
SCENA DUE
Tecnica Cinematografica: luce, luce e ancora luce. La stanza bianca è talmente brillante che ricorda a tratti un ospedale e a tratti il paradiso. Non è esattamente l’atmosfera che ti aspetti quando racconti la prostituzione. In quest’ottica i protagonisti appaiono come due innamorati non come amanti occasionali. Ci ha stupito. Voto 2
Carica Erotica: questa volta il rapporto è più sentito, erotico. Ciò nonostante, tra i due non avviene nulla di realmente esplicito. Voto 1
Intreccio Narrativo: Charlotte è un’altra studentessa/escort che viene intervistata dalla Binoche. E’ un personaggio genuino, attento al peso del denaro nelle relazioni e meno tormentato del previsto. Avremmo voluto vedere sviluppato di più il suo personaggio. Voto 1
Totale: 3
SCENA 3
Tecnica Cinematografica: la ripresa è dall’alto e a mezzo busto. L’unica cosa che riusciamo a vedere è che Anne è sdraiata sul tappetino del bagno. Uno sguardo preciso, freddo, poco intimo per questa scena. Voto 1
Carica Erotica: ci è concesso vedere solo il volto della Binoche che si contorce dal piacere provocato dall’atto masturbatorio; come se a nessuno fosse permesso entrare nel privato di una famiglia borghese. O forse perché non c’è stato il cachet giusto per l’attrice. Non lo sapremo mai, e non perché siamo diffidenti, ma perché nessuno ce lo ha fatto capire. Voto 1
Intreccio Narrativo: finalmente siamo davanti ad un crisi ideologica vera della protagonista che non è sola elucubrazione mentale ma anche gesto, azione, ribellione. Anche se basta un richiamo materno a farla rientrare nelle sue vesti di insoddisfazione, la scena è significativa a livello narrativo. E’ un punto catartico, che come tutte le catarsi ci disillude nella conclusione. Voto 2
Totale: 3
Calcoliamo. 3 + 3 + 3= 9. 9/3= 3.
Il profilo risultante per Elles di M. Szumowska è: Cinema d’essai
Le protagoniste di questo film hanno imboccato strade diverse, tutte giustificabili e tutte coerentemente false. Che sia la menzogna l’unico appiglio reale al quale siamo costretti ad aggrapparci per naufragare in questo mare, che forse non è poi così tanto dolce come decantava nell’Infinito, Leopardi? Agli spettatori l’ardua sentenza.
13 maggio 2015