Percorso

Agnese Fois, ‘’la donna che canta’’

La giovane attrice cagliaritana ha incendiato il Massimo nel ruolo di Nawal. Intervista e Photogallery di Valentina Bifulco

Agnese FoisOgni anno Sardegna Teatro produce uno spettacolo per il Festival della Filosofia, che sia lo specchio teatrale delle tematiche trattate durante la rassegna. Si è da poco conclusa a Cagliari la quarta edizione del Festival, tema di quest’anno “L’infinito fratricidio”, con l’occhio puntato sulle crisi nel Medioriente.

Lo spettacolo teatrale è stato Incendi di Mouawad Wajdi, sotto la regia di Guido De Monticelli (la trasposizione cinematografica è La donna che canta di Dennis Villenueve) che racconta una ricerca delle origini che mescola la storia di un popolo, di una famiglia e la formazione dell’individualità. Per creare il cast, oltre alla compagnia del Sardegna Teatro, sono stati fatti dei provini, e dopo molti giorni di selezioni sono stati scelti due dei protagonisti: Agnese Fois e Leonardo Tomasi, giovani artisti sardi al loro primo ruolo in un palco di prestigio come quello del Massimo. Abbiamo incontrato Agnese Fois, ventiquattro anni di Capoterra (CA), e le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza da attrice e l’avventura in Incendi.

Quando e come hai capito che volevi essere un'attrice?
Ho passato un periodo, da ragazzina, in cui guardavo moltissimi film e anche moltissimi filmati del dietro le quinte dei film, ci passavo le ore. È buffo, ma non è successo per gradi, è stata proprio un'epifania: ho il ricordo nitido, un giorno, di aver spento la tv, dopo aver visto l'ennesimo making off, e di aver avuto coscienza in quell'istante preciso di voler fare l'attrice. Sono andata dai miei, su di giri, avrò avuto dodici anni, e tutto d'un fiato ho detto: "Da grande farò l'attrice!". Giustamente loro hanno ridacchiato un po' distratti. Dopo di che ho cercato e frequentato vari corsi di recitazione, e mi sono avvicinata così al teatro, me ne sono innamorata e ho sostituito il primo timido amore cinematografico con quello teatrale.

Agnese FoisQual è stato il tuo percorso di formazione?
In Sardegna ho iniziato con un corso di lettura espressiva, nel mio Liceo, il Liceo classico Siotto Pintor, poi ho continuato seguendo dei corsi di recitazione, tra cui la scuola Akromama e dei laboratori con Marco Parodi, che mi ha fatto lavorare con lui in diversi spettacoli, tra cui uno in cui recitavo a fianco proprio di Lia Careddu, che ho ritrovato ora a distanza di anni. Sentivo però l'esigenza di dedicarmi tutti i giorni, per più ore al giorno a questo mestiere, per poterlo far diventare effettivamente tale. La mia fortuna, ma forse anche la mia dannazione è stata (ed è) che non riesco mai ad averne abbastanza di questo lavoro, di questa ricerca, continua, affamata e insaziabile, febbricitante, assurda. Per questo ho provato ad accedere a delle Scuole di recitazione di più ore al giorno. Studiare fuori è stata un'esperienza di vita e di lavoro importantissima. Prima di tutto mi ha fatto soffrire tanto e come in tutti i grandi amori, anche quello per il Teatro, la sofferenza è un momento essenziale per riconfermare e dare autenticità e profondità alle proprie scelte. Poi ho conosciuto moltissimi insegnanti, attori e registi che mi hanno aperto dei mondi nuovi, tra cui anche Gabriele Lavia, con cui ho lavorato per dei mesi. Ma soprattutto ho conosciuto delle persone, dei colleghi della mia età, che sono diventati i miei compagni in questa ricerca di identità, ma anche la mia famiglia lontano da casa. Tornare alla vera casa per fare "Incendi" appunto, è stato molto emozionante, significativo, un po' come richiudere all'origine un cerchio, lasciato in sospeso.

Agnese Fois e Leonardo TomasiPer Incendi hai dovuto superare una selezione tra molti candidati, ci racconti come è andata?
Dopo essermi diplomata all'Accademia è iniziato il gioco massacrante della ricerca dei provini. La verità è che io odio i provini, mi mettono addosso un'ansia terribile e mi dimentico puntualmente perché mi sto infliggendo tutto ciò. Bisogna entrare nella mentalità che di provini se ne faranno mille, ma che, se sarai fortunato, te ne andrà bene uno, altrimenti non ci si riprende più dalle delusioni. Quindi quando tra la marea di provini ho visto anche quello per lo spettacolo del Sardegna Teatro ero al settimo cielo, ma ho cercato di pensare solo: "Bene, per una settimana mangerò la cucina di mamma" anzi di babbo, che cucina meglio! Però ero veramente curiosa di scoprire chi fossero le giovani attrici della mia Sardegna, ho guardato con molto interesse e attenzione le altre attrici che quel giorno hanno fatto il provino con me. Inoltre non conoscevo ancora Guido De Monticelli, che, quando mi ha fatto lavorare più approfonditamente sul testo l'ha fatto con un amore tale da farmi venire ancora più voglia di far parte del progetto. Era ora di pranzo e reduce di altre due ore di provino con un'altra ragazza, Guido continuava ad aggrapparsi al tavolo per spiegarmi il disegno drammaturgico, o ad alzarsi improvvisamente in piedi, per chiarire meglio un concetto che non poteva essere lasciato lì seduto sulla sedia. La sua è stata una passione che mi ha motivato molto, anche durante le prove.

Cosa si prova ad essere una delle protagoniste di uno spettacolo in scena sul palco del Massimo?
È stato bellissimo recitare al Massimo, ma soprattutto è stato bellissimo lavorare con gli attori dello Sardegna Teatro. Non mi aspettavo la dolcezza, l'attenzione, la disponibilità e il sostegno che ognuno di loro, davvero ognuno, con la propria sensibilità, mi ha dimostrato. Poi ovviamente Guido mi ha dato la possibilità di fare un personaggio meraviglioso, che credo capiti davvero di rado in una carriera, non so se sono riuscita a renderne tutte le sfumature, continuerò e continueremo a lavorarci per gli spettacoli di ottobre.

Agnese Fois e Marta Proietti OrzellaLa storia di Incendi è molto emozionante ed impegnativa. Il tuo personaggio è interpretato anche da Lia Careddu, avete lavorato insieme? In che modo?
Io ho ventiquattro anni e ho dovuto interpretare Nawal che, nell'arco della storia, passa dai quattordici ai quarant'anni. Questo mi spaventava molto, avevo paura di non avere il bagaglio di vita che questo personaggio richiede e merita. Sono rimasta a guardare dalla platea le prove di Lia Careddu, più giorni, per cercare di capire e rubare qualcosa di quella sua dura profondità, di quella sua dolcezza pagata a caro prezzo. C'è qualcosa di duro, di saggio, di profondo, in Nawal che io ancora forse non posso capire del tutto, ma che vedo in Lia-Nawal; guardarla è stato un modo per scoprire, comprendere e sciogliere in me ciò che lei aveva già scoperto, compreso e sciolto, come in un travaso fatto di poche parole e molti sguardi.

Agnese FoisCosa ti ha lasciato questa esperienza di Incendi?
Charlie Brown diceva che quando trovi le risposte il mondo ti cambia tutte le domande. "Incendi" è stato per me la mia nuova, grande, sconvolgente domanda. Come attrice la sensazione che mi rimane ora è la consapevolezza di quanto sia difficile, essenziale e meravigliosamente liberatorio giocare, con assoluta libertà (e incoscienza forse), con parti sempre più profonde, intime, ma anche leggere del personaggio, e quindi di se stessi.  Credo che la scelta di fare questo mestiere abbia proprio a che fare con il bisogno di toccare parti di me nodali, intime, primarie, che risveglino un istinto vitale. Come persona "Incendi", con la sua storia profondamente metaforica, mi ha lasciato un'indelebile eredità: "Impara a leggere, impara a scrivere, impara a parlare, impara a pensare", e ancora io non so niente, o so veramente poco dei miei fratelli, delle mie sorelle, quei fratelli quelle sorelle, che come Nihad, noi occidentali, noi inconsapevoli, abbiamo massacrato senza guardare in faccia. La storia di Nawal è la punta di un iceberg, è il sunto metaforico della storia di una collettività, una collettività che facciamo finta che non sia la nostra. Ma, come W. Mouawad ci ricorda, dobbiamo poter guardare tutti in faccia pensando che chi abbiamo di fronte potrebbe essere nostra madre.


LA PHOTOGALLERY

 

27 maggio 2015

Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni