Percorso

Venezia, appunti dalla Mostra del Cinema

72^ Mostra internazionale del cinema di Venezia 2015

Impressioni di settembre sui film proiettati al Lido e una prima idea sul possibile Leone. di Elisabetta Randaccio

Alla 72^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (2/8 Settembre 2015) siamo giunti a metá percorso con una buona media di qualitá delle proposte filmiche, un'organizzazione ben curata e diretta da Alberto Barbera, che riesce a evitare stress a cinefili e giornalisti, pubblico e curiosi.

Le proiezioni sono ben distribuite e, se é vero come la crisi si sia mangiata le presenze eccezionali di un tempo, ora si può godere un Festival senza incidenti tra chi può entrare o no nelle sale, diviso equamente tra film interessanti, recuperi intelligenti del passato, dibattiti ai Giardini con i protagonisti del cinema italiano e il collaterale apparato di glamour destino a chi ne sia un cultore.
Dunque, di seguito, alcuni appunti sui temi sviluppati dai film proiettati negli scorsi giorni.

72^ Mostra internazionale del cinema di Venezia 2015BAMBINI. Presenza fondamentale di personaggi e attori bambini, forse a ripensare come siano essi il futuro, ma anche quanto i difetti degli adulti riguardino le padagogie del passato. Così troviamo le infanzie drammaticamente annullate dei bambini soldato in uno dei più bei film del Festival, "Beasts of no nation". Firmato da un regista diventato di culto per aver diretto la strepitosa serie televisiva "True detective", Cary Fukunaga, ci mostra truppe di ragazzini plagiati, abusati, terrorizzati che, nel caos delle guerre africane, di cui l'Occidente ha gravissime responsabilitá, divengono capaci di orrori di ogni tipo. Ancora bambini vittime di pedofili, per quanto vengano presentati, ormai, come adulti devastati nel corpo e nell'anima, nell'appassionante "Spotlight" di Thomas MacCarthy. Girato come ai tempi della Nuova Hollywood degli anni settanta, interpretato da un cast ottimo, racconta l'inchiesta complessa realizzata all'inizio degli anni duemila dal "Boston Globe" sui numerosi casi di pedofilia all'interno della Chiesa Cattolica nell'East Coast degli USA. "The childhood of a leader" si intitola, invece, l'opera complessa e affascinante di Brady Corbet, che dovrebbe mettere in luce, sintetizzando le vicende reali di personaggi diventati dittatori spietati, le patologie infantili di un futuro tiranno, mentre capiamo nella dinamica di un'educazione repressiva e anafettiva quanto i veri "mostri" siano stati i genitori. Ancora un bambino oggetto della ricerca di un padre reso schizoide dalla guerra, in "Man down" di Dito Montiel, che, se non abbandona del tutto alcuni stereotipi narrativi del cinema commerciale americano, sostiene con professionalitá il racconto degli effetti collaterali nelle menti e nei corpi dei militari e dei civili coinvolti in un conflitto. Non più bambina, ma adolescente, la ragazza protagonista di "The daughter" di Simon Stone, il quale riadatta nella contemporaneitá un classico del teatro ibseniano, "L'anitra selvatica", riflettendo sui danni provocati nella crescita dei figli dagli intrighi e dalle ipocrisie degli adulti.

Red carpet Premio KineoITALIANI. Per ora in concorso non hanno soddisfatto, ma hanno con passione diviso pubblico e critica in due, tra lodi e rifiuto. Così "L'attesa" di Piero Messina, di cui tutti gli spetatori, senza attendere molti minuti, avevano capito come si sarebbe concluso o "A bigger splash" di Luca Guadagnino su cui ci si é accaniti senza pietá e che merita la possibilitá di una visione maggiormente serena. "Italian gangsters" di Renato De Maria ha gettato via un materiale straordinario sulle bande milanesi che segnarono la cronaca nera in Italia tra gli anni del dopoguerra e i Settanta, riducendo quello che sarebbe potuto essere un quadro interessante dell'intreccio tra piccola e grande Storia, in un teatrino confuso. Bellocchio o l'amate (come la sottoscritta) anche nelle sue opere grottesche come "Sangue del mio sangue", film denso, accurato, ma azzardato nella sceneggiatura bizzarra, o l'odiate chiedendovi perchè un autore colto e intelligente, possa perdersi in una sorta di piccola follia, sfiorante il ridicolo. Da vedere, comunque. Il film, finora, più bello, prodotto dall'Italia, resta "Non essere cattivo" di Claudio Caligari, scomparso recentemente, un autore rifiutato dal cinema "leccato" e "piatto" italiano, il quale con tre lungometraggi- di cui l'esordio "Amore tossico" rimane un piccolo capolavoro - ha marcato una carriera breve, ma straordinaria. "Non essere cattivo" è ambientato a Ostia nel 1995 e racconta l'emarginazione e il sottoproletariato il quale si sta lasciando lontano i modelli pasoliniani dei "ragazzi di vita", per arrivare a un differente, cinico, ma altrettanto disperato "modus operandi" e "vivendi" nelle contemporanee periferie.

Red carpet Premio KineoSARDEGNA. Quest'anno non sono presenti film di registi sardi o ambientati in Sardegna. Si può, però, segnalare il premio "Kineo" (menzione speciale) al giovane Moisè Curia, reduce dal Festival di Alessandria di Egitto, dove ha accompagnato "La nostra quarantena", ultimo lungometraggio di Peter Marcias. Curia ha ricordato emozionato insieme agli altri premiati (Saverio Costanzo, Matteo Garrone, Gabriele Salvatores, Rupert Everett, Nastassja Kinski, Alba Rohrwacher), i giorni trascorsi a Cagliari, i suoi compagni di lavoro con nostalgia.

LEONE. Difficile ancora fare previsioni. Certamente un film è piaciuto tanto sia alla critica sia al pubblico. Si tratta di "Francofonia" di Aleksandr Sokurov, nello stesso tempo, sperimentale e ironico, profondo e ben realizzato, differente, essendo una sorta di mockumentary d'autore, dalle altre sue opere, ma convincente. Il regista russo ci fa riflettere sul senso dell'arte, su come può essere salvifica oppure merce di scambio, su come proteggerla o venderla, su chi la distrugge, su chi ci vuol guadagnare. E guardando i ritratti della scuola italiana del Cinquecento si chiede cosa sarebbe stata la sua vita senza osservare quelli sguardi di uomini e donne del passato.

9 settembre 2015

Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni