‘’Mancanza–Purgatorio’’ di Stefano Odoardi all’Odissea
Il regista porta in sala il secondo appuntamento della trilogia. Intervista di Valentina Bifulco
Stefano Odoardi autore di Mancanza, trilogia cinematografica realizzata senza l’uso di una sceneggiatura, presenta a Cagliari la seconda parte della sua opera: Mancanza - Purgatorio, al Cinema Odissea, il 25 ottobre, alle 21.30. La proiezione è a cura della Fondazione Sardegna Film Commission e saranno presenti in sala il regista, il cast e la produzione.
La protagonista, é Angelique Cavallari, nel ruolo di un Angelo-Ulisse alle prese con un viaggio verso l'ignoto su di una nave cargo che trasporta container.
Il regista ha scelto la Sardegna per raccontare la sua idea di Purgatorio contemporaneo, e ha lavorato con 17 attori non-professionisti scelti fra la comunità degli abitanti del quartiere Sant'Elia di Cagliari, grande periferia storicamente disagiata, collocandoli in un non-luogo alla ricerca della possibilità di un riscatto, della salvezza. Completa il cast la voce narrante di Sebastiano Filocamo. Le musiche originali sono di Andrea Manzoli e il montaggio di Gianluca Stuard.
Abbiamo incontrato Odoardi e approfondito con lui alcuni aspetti della realizzazione del nuovo episodio della sua trilogia.
Perché avete scelto gli abitanti del quartiere S. Elia?
Massimo Mancini, caro amico e ora direttore del Teatro Massimo, dopo aver visto Mancanza - Inferno mi ha parlato degli abitanti di Sant'Elia come le persone giuste per rappresentare gli abitanti di un ipotetico Purgatorio. Massimo mi parlava della voglia di riscatto del quartiere. Ho fatto un primo sopralluogo con lui e poi grazie alla preziosa collaborazione di Carovana SMI e in particolare di Ornella D'Agostino sono riuscito ad entrare in contatto con il quartiere. Quello che ho notato è stata una sensibilità autentica e senza sovra-strutture, una anarchia sociale che respira di umanità, una umanità in condizione di disagio per la mancanza di futuro che si percepisce a Sant'Elia, ma allo stesso tempo ho avvertito un enorme necessità di riscatto e di salvezza. Non può esistere un Purgatorio senza la ricerca della salvezza. Ho vissuto il quartiere per un lungo periodo e così ho composto il cast di Mancanza-Purgatorio. Ma il film non parla di Sant'Elia, che non viene mai nominato, né vi è stata girata alcuna scena. Tutto ciò per evitare una facile speculazione sul disagio sociale, tema che non mi interessa poiché non mi interessa rappresentare la cosiddetta realtà. Ho piuttosto lavorato su dimensioni lontane dal reale, credo che la realtà possa essere soltanto immaginata, mi concentro sul valore dell'immaginazione, ecco perché nel film diventa fondamentale il ruolo dell'Angelo interpretato da Angélique Cavallari, già protagonista in Mancanza - Inferno, che rifiuta il reale per elevare l'essere umano verso l'altro e verso lo sconosciuto.
Come avete fatto le selezioni per sceglierli?
Il casting è stato lungo, devo sicuramente ringraziare Carovana Smi come già detto e poi le donne dell'associazione Sant'Elia Viva, poi tutti coloro che hanno partecipato agli incontri. Scattavo delle foto nelle quali chiedevo una sguardo basso di chi nasconde un errore, perché se sei nel Purgatorio è perché hai fallito qualcosa nella tua vita. Il casting è stata prima di tutto una ricerca visiva, da quegli sguardi ho poi scelto gli attori non professionisti del film.
Come siete stati accolti dal quartiere?
Con diffidenza all'inizio, perché nel quartiere si sono spesso sentiti utilizzati dal cinema all'interno di un cliché, per la loro condizione di disagio sociale. Ho quindi parlato con chiarezza spiegando che la mia intenzione non era quella di mostrare il quartiere per luoghi comuni, ma di dare loro una voce altra, alla ricerca di ciò che le parole riscatto e salvezza evocano. Ho detto loro che li vedevo immersi in un Purgatorio, una terra di mezzo, ma che da quella situazione bisognava uscire o almeno provarci, fare almeno un tentativo. Il cinema poteva rappresentare quella ricerca oltre ogni connotazione politica o sociale. L'arte è elevazione e ha possibilità enormi per un cambiamento. Ho parlato con loro dell'inestimabile valore dell'essere umano e che per me loro erano esseri umani alla ricerca della salvezza e non gli abitanti di Sant'Elia. Un discorso più ampio e universale. Infatti nel film li ho poi chiamati Gli abitanti della Terra.
Il suo film non ha sceneggiatura, come è stato dirigere degli attori non professionisti senza avere un copione?
Il film è qualcosa di altro rispetto a un film senza sceneggiatura, è un film non scritto, il che è diverso. E' una ricerca delle immense possibilità del linguaggio cinematografico. Non scritto significa dire che è un film che nella sua costruzione non ha mai visto una parola scritta per rappresentarlo. Ho lavorato con costanza su una serie di acquerelli informali in bianco e nero che sono poi diventati l'effettiva scrittura per immagini del film, mi hanno aiutato a costruirne la visione. E che sono diventati anche materiale d'ispirazione per le musiche di Andrea Manzoli e per il montaggio di Gianluca Stuard che è anche prezioso co-produttore di tutto il progetto Mancanza, che sarà completato con l'episodio sul Paradiso. Realizzare un film così è una esperienza che io definisco mistica, intuitiva e visionaria. Il film è costituito di eventi che accadevano o non accadevano, con la consapevolezza che sarebbe potuto non accadere nulla e quindi nessun film, il lavoro è stato verso la ricerca di qualcosa di cui io stesso non conoscevo la natura. Non c'era neanche una sinossi prima dell'avvio delle riprese. Sottolineo poi il lavoro con la protagonista del film, Angélique Cavallari, un attrice straordinaria. E' stato affascinante lavorare con lei e posso soltanto ringraziarla per la sua disponibilità a rischiare e a mettersi in gioco. Perché un'attrice ha giustamente bisogno di certezze e solidità, mentre lei ha accettato di lavorare e abbracciare l'incertezza e l'instabilità come valore assoluto per diventare l'Angelo del Purgatorio. Abbiamo utilizzato e lavorato insieme con testi già scritti che ho scelto in base al mio vissuto, si tratta di Omero con l'Odissea, di Paul Eduard con la Poesia Ininterrotta e di una poesia di Allen Ginsberg dal titolo Song. Il lavoro sui testi dell'Angelo è il risultato di un re-mix di frammenti di questi testi, che si sono manifestati attraverso la ricerca di eventi unici e irripetibili sulla nave cargo dove con la troupe abbiamo navigato per tre settimane partendo dal Porto Canale di Cagliari. Il personaggio centrale dell'Angelo diventa così un Ulisse/Donna nel tentativo di portare gli abitanti della Terra verso la salvezza.
In che fase della lavorazione è il film?
Mancanza - Purgatorio è stato terminato a fine Aprile ad Amsterdam. Il film è una coproduzione italo-olandese ed ha ricevuto il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, del Comune di Cagliari e della Regione Sardegna, che hanno finanziato in larga parte la fase delle riprese in Sardegna. Poi la produzione ha portato avanti le fasi di montaggio, color correction del bianco e nero, doppiaggio, sound design e mix del suono fra l'Italia, la Francia e l'Olanda. Per la distribuzione si era cominciato a lavorare, forti soprattutto di un finanziamento vinto con meriti artistici, in risposta ad un bando distribuzione della stessa Regione Sardegna, ma all'improvviso il finanziamento è stato revocato per un problema burocratico, e ora sarà molto più complesso distribuire il film per le vie ufficiali. Un vero peccato, anche perché nel progetto presentato alla Regione Sardegna era anche presente un piano di distribuzione capillare nel territorio sardo. Però non rinunciamo a portarlo verso il pubblico e a riguardo facciamo appello a tutte le associazioni culturali o cinema che vogliano presentarlo in Sardegna di contattarci alla mail ufficiale del film:
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o tramite la pagina facebook: Mancanza, ricca di informazioni su tutto il progetto.
Sappiamo che ci sono problemi di distribuzione, può parlarcene?
Come dicevo il film ha ottenuto un finanziamento dal bando distribuzione della Regione Sardegna, successivamente è venuto fuori un problema di ordine burocratico che con un minimo di buon senso e spirito collaborativo si sarebbe potuto risolvere. Al contrario abbiamo ricevuto un atteggiamento ostile da parte della Regione. quello che io considero un corto circuito e un atteggiamento contraddittorio di un ente che in pratica ha annullato lo sforzo produttivo fatto dalla Sardegna Film Commission, dal Comune di Cagliari e dalla stessa Regione Sardegna, che sono tra i maggiori finanziatori del progetto. Temo che la situazione che si è creata sia anche il frutto di un clima ostile che all'improvviso ho respirato verso chi - non sardo - vuole fare cinema in Sardegna. Infatti, ad oggi, l'anteprima cagliaritana è l'unica proiezione prevista in Sardegna.
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