Percorso

L’intervista. Claudio di Persia, direttore artistico di CinemaItaly

Il nostro inviato Pietro Porcella a tu per tu con l’ideatore della rassegna, all’Italian Film Festival di Miami

Claudio di PersiaLo intervisto mentre sfoglia le pagine del nostro magazine Cinemecum. Claudio Di Persia, uomo di mezza età, elegante, asciutto, è l’ideatore e direttore artistico di CinemaItaly.

Al famoso Delano hotel, confuso tra i VIP dopo la premiazione è ancora gongolante per il successo di questa edizione. che ha eletto “Ma che bella sorpresa” il film con Claudio Bisio vincitore nei gradimenti del pubblico.

Ci parli di lei, da cosa nasce questa iniziativa?
Io sono da trent’anni in America e a Miami. Ho lavorato diversi anni in cinema e televisione, prima come vicepresidente di Tele Globo poi con Columbia Tristar e Sony Pictures Entertainments. Ho lavoro nella produzione di diversi film e nel 2002 ho pensato fosse giusto far conoscere in America il meglio del cinema italiano che quasi mai arriva qui nelle sale. Per questo, quindici anni fa ho iniziato con questa formula che mi da tante soddisfazioni sia qui a Miami che ad Acapulco.  Adesso vogliamo espanderci e portare questo film festival anche in Portorico e ad Atlanta.

Claudio di PersiaQuale è la formula vincente?
Dieci film italiani belli, da mostrare nel più bel multisala di Miami, curando bene i sottotitoli e aggiungendo due serate di gala per soli Vip (l’opening e la premiazione) in quello considerato uno dei più begli alberghi di Miami, davanti al mare e a pochi passi dalla sala cinematografica.

Quale è il criterio di scelta dei film?
Ovviamente la bellezza del film e il suo successo in Italia. Ma non basta, il film non deve essere distribuito di per se in America (per esempio l’ultimo film di Nanni Moretti o in passato la ‘Grande Bellezza’) e la traduzione in inglese deve essere comprensibile al grande pubblico che affolla le nostre sale. Ecco perchè non abbiamo mai scelto un film di Checco Zalone nonostante il grande successo in Italia, perché le sue battute in dialetto sarebbero difficili da tradurre o perderebbero di glamour.

Chi vi aiuta?
I maggiori sponsor sono ditte italiane conosciute (Fiat, Alitalia, Poltrone Frau, Armani casa etc.) il nostro consolato ma anche una birra straniera come Stella Artois che crede nell’Italian style.

MiamiMiami è una città che si presta al cinema?
Si certo è uno dei posti preferiti per i serial televisivi di azione americani e sud americani. Ha un ottimo clima e una film commission che aiuta i produttori. È oramai a livello di New York e Los Angeles ed anche diversi registi italiani, vedi Carlo Vanzina, l’hanno adottata come sede preferita dei loro film.

E come attori conosci qualche attore italiano che vive qui?
In tanti vengono a svernare ed alcuni come Franco Nero e Tomas Millian ci vivono fissi.

Perché hai voluto il voto del pubblico più che quello dei critici?
Perché i critici spesso sono ipercritici o condizionati da produttori, sponsors, conoscenze dirette ed altro, mentre chi ha pagato i 12$ di biglietto qui in America si sente libero di dire se il film era ‘average’, buono o ottimo. È il pubblico a determinare il vincitore e a sentirsi parte del festival.

Buona fortuna Di Persia, appuntamento alla 15^ edizione nel week-end del Columbus day 2017.

26 ottobre 2016

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