Percorso

Monumento a Clint Eastwood

Clint Eastwood

Da Sergio Leone a Sully, è lui l’uomo che “vola da oltre 40 anni”. di Mattia Musio

È dal suo arrivo a San Miguel, cittadina al confine tra Stati Uniti e Messico, contesa dalle famiglie Rojo e Baxter nella celebre scena iniziale di “Per un pugno di dollari” che il mondo cinematografico parla di lui.

Clint Eastwood e Tom Hanks

Che sia per le sue interpretazioni, sin dai tempi noti della Trilogia di Sergio Leone, ai suoi film ritenuti sempre troppo lontani dalle tendenze del cinema a stelle e strisce, passando per le sue idee politiche (esposte con noncuranza e orgoglio) fino al suo schieramento a favore di Donald Trump durante la campagna elettorale per le presidenziali americane.

Clinton Eastwood Jr, per gli amici Clint (Clinton, bella coincidenza eh?) è un pilastro della storia del cinema e catalizzatore vero e proprio di attenzioni. I temi trattati nei suoi film sono un catalogo degli argomenti più discussi degli ultimi due decenni: pedofilia (Mystic River, 2003); eutanasia (Million Dollar Baby, 2005); politica estera americana e idealizzazione della guerra (Flag of our fathers - Letters from Iwo Jima, 2006, American Sniper 2015); sequestro di persona e corruzione della polizia (Changeling, 2008); razzismo e solitudine (Gran Torino, 2008); eroismo con l'ultimo arrivato Sully.

Clint Eastwood e Tom Hanks

Tutti film fantastici, raccontati con una regia ossimorica: quella contraddistinta dall'eleganza e la quadratura del regista californiano, che caratterizza e impregna ogni suo film, opposta a quella della regia assente, il racconto Eastwoodiano è freddo, distaccato. Un bivio tra un film e una tragedia teatrale, dove i protagonisti che conosciamo perfettamente grazie alla profonda caratterizzazione dei personaggi sono vittime degli eventi, e a cui spesso dobbiamo rassegnarci a veder soccombere nel silenzio della platea, sperando -spesso invano- nell'intervento del deus ex machina di San Francisco, che guarda i suoi personaggi venire avvolti dal buio.

Tom Hanks

Personaggi verosimili, quotidiani, umani, fragili e con un rifiuto all'approccio con la società in decadenza, personaggi che devono lottare con tutte le loro forze per non finire risucchiati dalla centrifuga di valori americani post 11 settembre, dipinti magistralmente in questo ultimo -nonché migliore- spezzone della carriera di Eastwood. Arrivati però al finale di questo 2016, guardando il nuovo arrivato Sully (così come successe per American Sniper) ci rendiamo conto che il buon vecchio Clint sta arrivando alla soglia degli 87 anni e che quindi ci stiamo gustando le ultime portate di un menù che, per ovvie ragioni, sta per concludersi. Oltre 40 anni di interpretazioni e regie iconiche, senza pari, da leggenda della storia del cinema.

Clint Eastwood e Tom Hanks

Una vita sul grande schermo quindi, riassumibile in una scena dell'ultimo lavoro Sully, quando alla domanda “Lei vola da quanto tempo? Circa 40 anni?” gli occhi di Tom Hanks vengono catturati in un primo piano (inutile ricordare i primi piani del giovane Clint negli Spaghetti Western di Sergio Leone) mentre risponde: “Da 42 anni, è stata tutta la mia vita”Pochi altri hanno avuto tale costanza e altezza di media in un periodo così lungo, e nessuno ha fatto meglio dal 2000 in poi: 8 candidature agli Oscar più 13 ai Golden Globe e 3 capolavori del cinema moderno come Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino.

Grazie di tutto questo, caro Clinton.

21 dicembre 2016

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