Percorso

''Caro Babbo Natale...'' La letterina di Tiziana Troja

Tiziana Troja

Qualcosa di nuovo in più e qualcosa di vecchio in meno. Ecco cosa chiede in regalo la Lucida, per sé e per il cinema sardo

Caro Babbo Natale,
nessuno ti ha mai detto la verità. Te la dico io: tu esisti, ma altro non sei che uno squallido postino. È giusto che qualcuno ti apra gli occhi. Forse è per questo che la gente si rivolge a te per mere questioni commerciali, affidandosi invece al buon Dio per questioni leggerissimamente più complicate. Non offenderti. È andata così.

Lucido Sottile, Tiziana Toja e Michela Sale MusioDevo darti merito del look però, non male, un must-have sempre in voga, come la tua colonna sonora, immutata da secoli. Piccole delusioni. Del resto anche io nella vita avrei voluto nell'ordine essere: archeologa, come tutti i bambini che studiano per la prima volta l'antico Egitto; avvocato, perché mi piaceva una serie tv; showgirl, come Heather e Lorella; pilota di aereo, un militare, per il fascino della divisa.

Volevo essere Monica Vitti con la carriera di Sophia Loren però (non c'è nemmeno da chiederlo il motivo), poi il diavolo, Laura Dern in Jurassic Park e La Binoche in Film Blue... Ma è andata così.
Nel frattempo faccio quel che posso per essere, anche per poco tempo, ciascuna di loro. Caro Babbo Natale, quest'anno fammi un favore, porta un mio messaggio al "cinema" in Sardegna, e il messaggio è questo.

Il buon cinema è il frutto di un lavoro collettivo, fatto di forze con esperienza e di giovani, soprattutto di giovani. È fatto di ricambi generazionali. Basta con questi registi che monopolizzano e che con prepotenza e la complicità politica vogliono fare tutto, ma proprio tutto. Basta, non se ne può più! 

P.s.: l'ho scritto abbastanza volte: basta non se ne può più?

Tiziana

21 dicembre 2016

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