Percorso

"L'importante è fare film"

Gravina e Columbu e la legge sul cinema. La voce di due esperti per fare il punto sulla questione ancora molto dibattuta sull'isola. di Met

Columbu.CinemecumLa Regione Sardegna ha messo in pista bandi di concorso per tutti: dalla sceneggiatura, ai corti, ai festival grazie alla Legge sul Cinema. Ma insieme ai finanziamenti non tardano ad arrivare le reazioni degli addetti ai lavori.
Tra le varie voci abbiamo raccolto quella di Giovanna Gravina (nella foto),  direttore artistico del festival “La valigia dell’attore”, la cui prima edizione  si è tenuta nel 2007 nell’isola de La Maddalena, nell’ambito del circuito più ampio del festival “Le isole del Cinema”.
 
«Anche quest’anno presenteremo la domanda per continuare a portare avanti la cultura cinematografica attraverso i festival - ha detto - Tutti i direttori artistici delle “Isole del Cinema” sono contenti di portare avanti il progetto, anche se è molto faticoso. Ci auguriamo che il progetto prenda un carattere più stabile, noi ce la mettiamo tutta e con forza e coraggio  andiamo avanti. La chiave di svolta, ovviamente, è sempre quella della Regione». A dire la sua anche il regista Giovanni Columbu.
 
Soddisfatto della Legge sul Cinema della Regione Sardegna?
Ribadisco quello che ho sempre detto, se esiste una legge a favore del cinema non può che essere un bene. Quindi dico evviva la legge sul Cinema. Poi, quando sarà possibile si  migliorerà o si riformulerà.
 
Ma a suo parere sarebbe già da riformare?
Per ora la cosa più urgente è renderla pienamente operativa.
 
Quali sarebbero gli eventuali difetti della legge?
Il difetto, se vogliamo definirlo così, è stato concepire una legge di settore comprensiva di tutto e di tutti. Sarebbe stato più ragionevole, almeno in una prima fase, concentrare gli sforzi e le risorse per facilitare i film. Se si fanno film, tutto il resto arriva di conseguenza, nascono scuole, laboratori, studi, circuiti alternativi, eccetera. Ma senza  o con pochi film il finanziamento dell’indotto non ha senso. E’ un paradosso. Che senso ha sottrarre risorse al cinema per finanziare gli studi sul cinema quando se ne fa così poco? Aggiungo che comunque gli strumenti che disciplinano il settore non possono che essere destinati a evolversi. La stessa idea di agire attraverso contribuzioni finanziarie e commissioni esaminatrici, cioè attraverso misure più o meno discrezionali che premiano un progetto e ne escludono un altro, è già datata rispetto alle norme introdotte a favore del cinema dalla finanziaria dello Stato 2008.
 
 Di che norma si tratta?
Crediti di imposta a favore di chi investe nel cinema. Chi vuole investire nel cinema, senza passare attraverso alcuna commissione, può dedurre dalle tasse il 40% dell’investimento. Se anche la Regione operasse in questo modo, rendendo possibili ulteriori esenzioni  a favore dei produttori associati e degli sponsor per tutto quel che compete la produzione  e la post- produzione sul territorio regionale, allora la spinta sarebbe decisiva. E sarebbe improntata alla libertà di mercato, come dicevo, meccanismi automatici, senza commissioni esaminatrici. Allora arriverebbero le produzioni. In Sardegna tra l’altro c’è una legge sulle zone franche che non è mai stata applicata.
 
Nella legge attualmente c’è spazio per i lungometraggi?
C’è un fondo di rotazione che non entrerà mai in funzione, innanzi tutto perché non è stato trovato un istituto di credito disposto a gestirlo, e poi perché non serve a niente. E’ solo un prestito a tasso agevolato da restituire fino all’ultimo centesimo cominciando con rate che decorrono prima ancora di aver finito il film. Una cosa di cui a nessuno verrà mai in mente di avvalersi. Resta la possibilità riservata all’assessore di intervenire con un finanziamento di coproduzione a favore di opere ritenute “di interesse regionale”. Ma anche questa possibilità per il momento non è praticabile perché le risorse sono solo sul fondo di rotazione. L’Assessore Mongiu comunque si è impegnata a spostare i fondi. Non so se l’abbia già fatto.
 
columbu su reE per il suo progetto su Gesù la Regione come si è posta?
Con i fondi della Presidenza la Regione ha finanziato altri film ma non il mio. Io ho segnalato a suo tempo questa ingiustizia e tutto è rimasto com’era, ma devo dire che per me il caso è superato. Se nel prossimo futuro la Regione deciderà di sostenere anche il mio progetto, allora dirò evviva. Altrimenti procederò per la mia strada.
 
In ogni caso andrà avanti?
E’ evidente, che altro potrei fare? La mia strada è difficile, ma sono animato da una misteriosa felicità. E ora per favore non mi domandi altro sul mio progetto.
 
Da addetto ai lavori, che cosa auspica per il cinema in Sardegna?
La realizzazione di bei film, perché la vera difficoltà è questa. Mi auguro anche che emergano autori con idee nuove da cui tutti possano trarre stimoli positivi e che abbiano successo. E poi sarebbe bello che emergesse anche un produttore capace, che sapesse mettere tutti al lavoro.
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