Percorso

L’opinione

Autunno

L’autunno del Cinema. di E.A.

Cinemecum riprende le pubblicazioni quindicinali. Riprendiamo dopo la pausa agostana, ma non ce la siamo presa comoda, le nostre sono state delle vacanze forzate. Purtroppo la situazione non ci ha concesso di ricominciare come di consuetudine a settembre, a causa dei ritardi dell’amministrazione regionale che ancora non ha deciso a chi destinare i contributi per l’anno in corso (sì l’anno in corso, quello che sta finendo…!)

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‘’Quell’usignolo cantava’’. Quaranta anni senza Pier Paolo Pasolini

Locandina ''Quell'usignolo cantava''

Celebrare senza santificare, così i Circoli del Cinema sardi ricordano PPP. di Elisabetta RandaccioPROGRAMMA completo

“Per essere poeti, bisogna avere molto tempo:/ore e ore di solitudine sono il solo modo/perché si formi qualcosa, che è forza, abbandono/vizio, libertà, per dare stile al caos./Io tempo ormai ne ho poco: per colpa della morte/che viene avanti, al tramonto della gioventù.”

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‘’Uno sguardo normale’’, rassegna di cinema, letteratura e cultura queer

Dal 19 al 28 novembre a Cagliari, una maratona di proiezioni alla Cineteca sarda. Ecco il PROGRAMMA. di Valentina Bifulco

''USN/Festival''USN|Festival è il primo festival cinematografico dell’isola dedicato a cortometraggi, inediti e non, a tematica gay, lesbica, bisessuale, transgender e queer, in tutte le sue possibili diverse accezioni, prospettive e realtà.
Nell’edizione di quest’anno sono in concorso 34 cortometraggi, che saranno valutati dalla Giuria del Pubblico e dalla Giuria del Festival.

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Memorie d'oltrecinema. Pier Paolo Pasolini

Sopralluoghi in Palestina (1963) - Teorema (1968) - Appunti per un film sull’India (1968) - Appunti per un’Orestiade africana (1970). Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato

Pier Paolo Pasolini

Accodandomi alle commemorazioni di Pier Paolo Pasolini nel quarantesimo anniversario della morte (2 novembre 1975), scelgo di defilarmi dalle principali e forse infinite chiavi di lettura della sua multiforme opera, nonché dalla santificazione del personaggio che spesso nasconde più che rivelare sua produzione artistica e intellettuale

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Nessuna consolazione per Marco Bellocchio

Blog di Carlo Rafele

I film di Marco Bellocchio

Non si può certo dire che Marco Bellocchio abbia taciuto o dissimulato, nelle numerose interviste, i propri convincimenti, le ragioni originarie del suo cinema, le credenze ideologiche spesso mutate, il farsi e il disfarsi delle spinte centripete che lo hanno portato e lo portano di volta in volta a fissare e indagare una precisa “questione”, mettendo in evidenza la tenacia del regista che sa trasformare un brivido esistenziale nel mormorio della Storia, come insegnano i primi due titoli della vasta filmografia: I pugni in tasca (1965), La Cina è vicina (1967): dagli echi rabbiosi della provincia imbalsamata ai tamburi assordanti di una Comunità politica in formazione

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