Il simbolo della guerra fredda. Romanzi e film, famosi o nascosti, hanno raccontato la storia e soprattutto l’epica di una divisione del mondo e dell’europa durata quarant’anni.
Il ponte delle spie (2017) di Steven Spielberg, La talpa (2011) di Tomas Alfredson, La Casa Russia (1991) di Fred Schepsi, Il quarto protocollo (1984) di John Mckenzie, I film sull’agente 007 (1962-1987), La spia che venne dal freddo (1966) di Martin Ritt, Ipcress ( 1966) di Sidney Furie, Il sipario strappato (1967) di Alfred Hitchcock, Chiamata per il morto (1967) di Sidney Lumet, Topaz (1969) di Alfred Hitchcock, Funerale a Berlino (1967) di Guy Hamilton, Un cervello da un miliardo di dollari (1967) di Ken Russell, La talpa (1967) – serie tv di John Irvin, Uno, due tre (1961) di Billy Wilder, Gente di notte (1954) di Nunnally Johnson, Accadde a Berlino (1953) di Carols Reed, Salto mortale (1953) di Elia Kazan, Gente di notte (1954) di Nunnally Johnson, Il terzo uomo (1948) di Carol Reed
Qualche mese fa, la copertina del supplemento di un noto settimanale di cinema e televisione ha presentato in prima pagina il celebre bacio in bocca, quasi appassionato, tra il segretario generale Brèžnev , ovvero il capo riconosciuto dell’URSS dal 1964 al 1982, e il suo collega Honecker, leader incontrastato della Germania Est, o meglio DDR, Repubblica Democratica Tedesca.