Incontro a Cagliari: il cinema nell'era del digitale
Per sapere tutto del cinema nell’era del digitale impedibile l’appuntamento nella Facoltà di Lettere.
Cagliari, venerdì 20 aprile, ore 23: al Manamanà, il locale amato dagli scrittori e dai bibliofili, si è appena conclusa la cena in onore di un ospite speciale, Goffredo Fofi, uno dei più caustici e corrosivi critici letterari e cinematografici italiani viventi, in città per la presentazione del libro di Alberto Capitta. Tentiamo un approccio, che non riesce: inizialmente l'arzillo settantenne rifiuta con fermezza l'intervista: «E' troppo tardi», - si giustifica - «devo essere a Nuoro fra poche ore».
Metti un venerdì di aprile con la città piena di appuntamenti e facce note spuntare da ogni vicolo. Metti l'ideatore di Selfcinema, Antonio Ciano, sbarcato per la prima volta nell'Isola per la presentazione al pubblico del progetto Adopt a movie, in grado di coinvolgere con la sua irresistibile vitalità, l'intera redazione di Cinemecum in un insolito pellegrinaggio notturno, videocamera in spalla, alla scoperta di una Cagliari nottambula, quella dei caffè letterari, sempre più animati dalla presenza di intellettuali e artisti isolani (e non), che scelgono la città come ombelico del mondo.
Fa decisamente uno strano effetto vedere quella volpe di De Niro gongolare soddisfatto dalla sua terrazza di casa mentre si gode quel mare di gente che applaude i suoi film. Beninteso, non quelli interpretati da lui, ma quelli scelti da lui. E proiettati nel suo personale festival, organizzato nel suo personale quartiere: il Tribeca , appunto, pochi metri dall'inferno di Ground Zero e un tasso talmente elevato di star, registi, producer e top model da fare venire il malditesta.