Percorso

Ebraismo - A. Matta

Hitler, il male assoluto e il cinema

Viaggio nella cinematografia sul dittatore nazista. di Alessandro Matta

Operazione ValchiriaPortare sul grande schermo la figura terribile e complessa di Adolf Hitler, il “Male assoluto” della storia dell'umanità, è complicato e pericoloso, in quanto il rischio è che il regista cada nella facile trappola di trasformare la figura del Fuhrer o in una figura “eroica” o in una  “macchietta” comica, creando conseguentemente infinite polemiche.

La  filmografia su Adolf Hitler, o le pellicole in cui  compare, è  vasta. In questo mio personale viaggio nella cinematografia di Hitler, ho contato circa una trentina di titoli dove o si cerca di ricostruire la sua vita, o si ricostruiscono episodi salienti della sua tremenda dittatura (sono molte le pellicole sull'attentato del 20 luglio 1944, di cui cito solamente “Operazione Valchirya” il film con Tom Cruise in uscita nelle sale il prossimo 30 gennaio), o addirittura pellicole dove Hitler è immaginato in una chiave fantastorica o tragicomica.  La prima pellicola  che ha mostrato Hitler nel cinema è “Il grande dittatore” (1940)  di e con Charlie Chaplin. In questo film, girato in pieno periodo di guerra, si racconta la storia di un barbiere ebreo, interpretato da Charlotte, sosia di Adolf Hitler, il quale scambiato per il dittatore, pronuncia nelle vesti di quest'ultimo un grande discorso umanitario. Una vera e propria farsa girata quando ancora nulla si sapeva della Shoah e dello sterminio. Non a caso, Charlotte scrisse anni dopo nei suoi diari che se avesse realmente saputo quanto stava accadendo in Europa, mai avrebbe filmato una simile commedia.

Charlie Chaplin, Il film di Charlotte è seguito a ruota nel 1941 da “Vogliamo vivere” di Lubitsch. È la storia di una compagnia di attori polacca, cui fanno capo Josef Tura e la bella moglie Maria, che nella Polonia appena invasa dai tedeschi architettano un abile stratagemma per far fuori un capo nazista e raggiungere di nascosto l'Inghilterra con l'aereo di Hitler. Anche in questo film Hitler viene mostrato in chiave farsesca e comica .Tuttavia, diversamente dal film di Charlotte, il film di Lubitsch (di cui venne fatto un remake “Essere o non essere”  di al Johnson con Mel Brooks nel 1983) fu accusato di vera e propria mancanza di buon gusto, anni dopo il film fu effettivamente ben compreso. Sempre sullo stesso filone tragicomico è da segnalare inoltre “Per favore non toccate le vecchiette” di Mel Brooks del 1967 ( di cui esiste un recentissimo remake “The Producers” del 2005  con Uma Thurman) . E’ il primo film diretto da Mel Brooks, considerato uno dei suoi migliori nonché un cult della storia del cinema. Il film rischiò di non uscire. Joseph E. Levine, produttore della pellicola, disse a Brooks che la sua opera, inizialmente intitolata “Springtime for Hitler” (il nome dell'immaginario spettacolo portato in scena nel film dove Hitler è  mostrato in maniera demenziale) non era  divertente.

The producersFu solo grazie all'insistenza di Peter Sellers, che vide il film mentre era a Hollywood per girare “Lasciami baciare la farfalla” e  lo trovò molto divertente, che Levine si convinse a distribuirlo, a condizione che il titolo fosse cambiato. Brooks scelse “The Producers” (poi diventato “Per favore, non toccate le vecchiette” in Italia). Lasciando  il filone tragicomico, è  la Germania il primo stato ad aver fatto  i conti con il proprio passato portando sullo schermo quelle che son, ancora oggi, le migliori pellicole su Hitler. A cominciare da “L'ultimo atto”, film del 1955 di George W.Pabst dove si ricostruiscono gli ultimi momenti di vita di Hitler nel bunker della cancelleria di Berlino. Sceneggiato da Eric Maria Remarque, si raggiunge il culmine nel racconto della tragedia, nella quale la Germania, in quegli ultimi momenti, sta piombando nella scena terribile dell'allagamento della metropolitana della Friedrichstrasse. Indimenticabile, nel film, il passaggio del capitano Wurth, personaggio immaginario che dice a un ragazzo della Hitler jugend “Non dire mai piu' jawohl! Tutto il male è iniziato con Jawohl”.

Alec Guinnes - HitlerSullo stesso tema degli ultimi giorni di Hitler, è importante citare  “Gli ultimi 10 giorni di Hitler” di Ennio De Concini, con un Alec Guinnes tenebroso nei panni del dittatore. Non si possono non citare i film “La caduta di Berlino” del Russo Chaureli del 1949, dove Hitler e Stalin sono interpretati da veri e propri sosia dei due dittatori e  “Liberazione” del 1969 di Uri Ozerov, kolossal in 5 film dove la caduta di Berlino e le ultime ore del fuhrer son ricostruite con ritmi documentaristici. Tuttavia, entrambi questi filmoni russi son rimasti sconosciuti al grande pubblico in quanto le tensioni fra est e ovest hanno contribuito a rendere questi film sconosciuti o censurati (“La caduta di Berlino” di Chaureli in Italia si è visto solo sporadicamente a “Fuori orario”,  mentre “Liberazione” di Ozerov è stato distribuito fino a qualche tempo fa, spezzettato e rimontato in un unico  film di 90 minuti dal titolo “L'armata rossa alla liberazione dell'Europa”). Nel 1977 e nel 1978, ancora in Germania, escono due film documentaristici  sulla figura del dittatore: “Hitler, una carriera” di Joachim Fest e Christian Herrendoerfer, dalla biografia dell'autore , e “Hitler, un film dalla Germania” di Hans Jurgen Syberberg. Quest'ultimo, in quattro parti, non vuole essere una biografia tout court del dittatore, ma un  film fiume dove Hitler e la dittatura nazista sono ricordati o spiegati mediante melodrammi teatrali, ricostruzioni filmiche dove Hitler viene fatto esibire come un Amleto o un Mefistofele della storia tedesca.

FatherlandQuindi non un film e neanche un prodotto storicistico. Un’ opera complessa, che proprio per la sua complessità e la sua lunghezza, (piu' di sette ore),  fu stroncata  dalla critica e distribuita in circuiti cinematografici di serie b. Dal punto di vista fantastorico della cinematografia del Fuhrer, cito una pellicola uscita nel 1994: “Fatherland” tratta dal romanzo di Robert Harris. Qui,  si racconta il terribile scenario di una Germania che ha vinto la seconda guerra mondiale, che ha fatto la pace con gli alleati e continua a combattere solo contro l’Unione Sovietica, e dove, negli anni '60, ci si prepara ai festeggiamenti per i 60 anni del Fuhrer! Una giornalista e un poliziotto scoprono il terribile segreto dello sterminio di milioni di ebrei e riescono a rovesciare finalmente la dittatura tedesca. Tra le pellicole piu' recenti,  “Speer et Hitler – l'architecte du diable”, sceneggiato tv in tre parti del 2005, ancora oggi inedito in Italia, e “Il giovane Hitler” sceneggiato in due parti del 2003 e  trasmesso da Rete4 sulla giovinezza e ascesa al potere del dittatore, interpretato da Robert Carlyle.

Robert Carlyle - HitlerQualche parola  sul  film tedesco della rassegna, presente a Cagliari: “La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler” è  del 2004, diretto dal regista Oliver Hirschbiegel, con Bruno Ganz. La storia riprende gli ultimi dodici  giorni di vita di Adolf Hitler, fino al  20 aprile 1945 a Berlino. Dove fra mille pensieri dopo essersi sposato con Eva Braun decide per il suicidio. Il film è stato al momento della sua uscita oggetto di una vera e propria polemica negativa da parte del Centro Simon Wiesenthal , che ha visto nel film una “umanizzazione” della figura di Adolf Hitler e quindi un tentativo di farne un “eroe storico”. Non credo si tratti di un’ umanizzazione, ma di un tentativo di realismo da parte del regista. Consiglio però, dopo aver visto questo film, di confrontarlo con un documento uscito quello stesso anno,  “L'angolo buio – la segretaria di Hitler”. Si tratta di una breve intervista a Traudl Junge, la vera segretaria di Hitler la cui storia è appunto presentata in questo film, in modo cosi da confrontare una buona fiction storica.

Bruno Ganz - HitlerFilm:

1940, Il grande dittatore (The Great Dictator) di Charlie Chaplin.
1940, Bufera mortale (Mortal Storm) di Frank Borzage.
1942, Vogliamo vivere! (To be or not to be) di Ernst Lubitsch.
1968, Per favore, non toccate le vecchiette (The Producers) di Mel Brooks, all'interno del quale compare il finto spettacolo teatrale Primavera per Hitler (Springtime for Hitler).
1973, Gli ultimi 10 giorni di Hitler (Hitler: The Last Ten Days) di Ennio De Concini, con Alec Guinness nei panni del dittatore.
1974, Soffici letti, dure battaglie (Soft Beds, Hard Battles) di Roy Boulting, l'iconoclasta Peter Sellers interpreta sei personaggi differenti, tra cui Adolf Hitler.
1975, Il sergente Rompiglioni diventa... caporale di Mariano Laurenti. Franco Franchi, protagonista della pellicola, si esibisce in un'irresistibile imitazione-parodia di Adolf Hitler.
1977, Hitler, una carriera (Hitler - eine Karriere) di Joachim Fest e Christian Herrendoerfer, dalla biografia dell'autore.
1978, Zio Adolfo in arte Führer di Castellano e Pipolo.
1978, Hitler - Un film sulla Germania (Hitler - ein Film aus Deutschland) di Hans Jürgen Syberberg.
1978, I ragazzi venuti dal Brasile (The Boys from Brazil) di Franklyn J. Schaffner. Il Dr Mengele tenta di clonare Hitler.
1981, Bunker (The Bunker), film tv di George Schaefer.
1983, Essere o non essere (To be or not to be) di Alan Johnson: ancora Mel Brooks, nei panni di un attore polacco - che impersona e sbeffeggia Hitler in teatro - prima e durante l'invasione tedesca. Rifacimento di "Vogliamo vivere!" di Lubitsch.
1989, Indiana Jones e l'ultima crociata (Indiana Jones and the Last Crusade) di Steven Spielberg. Indiana Jones si fa autografare il libro nientemeno che dal Fuhrer.
1994, Delitto di stato (Fatherland) di Christopher Menaul, dal romanzo di Robert Harris.
1999, Moloch di Alexander Sokurov.
2002, Max di Menno Meyjes.
2003, Il giovane Hitler (Hitler: The Rise of Evil) di Christian Duguay, giovinezza e ascesa al potere del dittatore, interpretato da Robert Carlyle.
2005, La caduta (Der Untergang) di Oliver Hirschbiegel.
 2005, L'architetto del diavolo (Speer und er: Nachspiel - Die Täuschung), film di Heinrich Breloer, su Albert Speer. girato per la tv e derivato dalla serie televisiva Speer und er.
2006, The Producers - Una gaia commedia neonazista (The Producers) di Susan Stroman, trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale The Producers di Mel Brooks, a sua volta rifacimento in chiave musical del film Per favore, non toccate le vecchiette del 1968.
2007, Mein Führer - La veramente vera verità su Adolf Hitler (Mein Führer – die wirklich wahrste Wahrheit über Adolf Hitler) di Dani Levy, parodia dissacrante firmata dal giovane regista ebreo Levy.

* relazione presentata all’inaugurazionedella rassegna “HITLER IL MALE ASSOLUTO E IL CINEMA” organizzata dal circolo del cinema Charlie Chaplin in collaborazione con l ANED e l’associazione Pasolini.

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