"Doom Generation" di Gregg Araki

Oltre a far riscoprire certi film meritevoli, la scelta di questa particolare pellicola è stata fatta anche per dimostrare come la capacità del cinema di cogliere la realtà, reinterpretandola anche a livello emotivo, non può essere eguagliata da nessuna cronaca.

"Doom Generation" rappresenta la prima produzione ad alto budget di Araki e mette in mostra il suo grandissimo talento visivo attento a raccontare quei fenomeni, anche scabrosi, della società borderline americana. Nel raccontare la trama di questo film si corre il rischio di banalizzarlo e renderlo simile ad altri prodotti che inseguono lo stereotipo adolescenti-violenza-sesso, di qualità decisamente più scadente perché scritti solo per raggranellare qualche soldo. Il film di Araki è invece una visone da godersi appieno, di quelle che ti coinvolgono dall’inizio alla fine e davanti alle quali è impossibile fare lo spettatore passivo perché ti entrano nel sangue scuotendoti completamente e nel migliore dei casi lasciandoti un sapore agrodolce e un senso di inquietudine al termine della visione.




Nota dolente: la versione che è passata come una meteora in tv dura meno di un'ora (tranne a "Fuori Orario") perché qualcuno ha pensato di censurarla abbondantemente… I segreti di Brokeback Mountain ha avuto un degno predecessore!!
Frase del film: Jordan White in un momento di depressione “Mi sento come un criceto nel culo di Richard Gere”
Citazione: “Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate” di Alfred Hitchcock