Rebecca, la prima moglie

Solo il genio di Sir Alfred Hitchcock poteva, nel 1940, ritmare un racconto sprovvisto completamente di ritmo e trasformarlo in una fiaba nera che appartiene alla tradizione del film gotico. Il romanzo in questione è “Rebecca” della scrittrice Daphné du Maurier (scrittrice alla quale Hitchcock si rivolse per il precedente film La taverna della Giamaica e dalla quale attinse l’idea centrale del racconto “The birds” per il suo omonimo film Gli Uccelli).
Dopo Intrigo internazionale è il più lungo film di Hitchcock – qui al suo esordio in terra americana – che gli valse 8 nomination e 2 premi Oscar (miglior film, fotografia). Sir Alfred non andò mai a ritirarli, mandando al suo posto il produttore David O. Selznick ed il direttore alla fotografia George Barnes. Selznick era un produttore molto in voga ad Hollywood anche perché in quel periodo era impegnato con la produzione di Via col vento e questo fu un bene in quanto gli impediva di stare dietro ad Hitchcock per tutte il tempo delle riprese.





La signora Danvers è un personaggio chiave all’interno della vicenda: Non la si vede quasi mai camminare; la nuova signora de Winter se la ritrova sempre alle spalle o comunque all’improvviso e questo la rende particolarmente terrificante. Nella sua figura e nel rapporto morboso con Rebecca possiamo trovare un velato riferimento di Hitchcock all’omosessualità.

Per tutto il film Hitchcock continua a frustrare il nostro desiderio di vedere Rebecca, affidandone il suo ritratto unicamente agli oggetti che le sono appartenuti e parrebbe che nessun futuro potrà mai esserci per la seconda moglie, così sottotono rispetto alla prima ma, come da premessa, “niente è come sembra”.

Vengono ritrovati un’imbarcazione e all’interno di questa un corpo, quello di Rebecca. Tutti allora si chiedono di chi sia quel corpo che Massimo riconobbe tempo addietro in occasione del naufragio e della conseguente morte di Rebecca e questo sarà l’inizio di un duro processo. Maxim allora confessa alla giovane moglie il suo odio per Rebecca che non morì affogata ma, durante l’ennesimo dei loro litigi, la donna lo provocò dimostrandosi ancora una volta una donna perfida e spietata che aveva sempre usato la propria forza di seduzione per il suo arrivismo. Massimo l’aveva spinta provocandogli una caduta mortale. Sconvolto dall’accaduto aveva messo il corpo nella barca e l’aveva fatto affondare. Le indagini che proseguono sembrano inchiodare Massimo, ma quando tutto sembra essere perduto avviene per la seconda volta qualcosa di inatteso… ma basta così, il film lo dovete vedere fino al suo spettacolare ed inatteso epilogo finale!!!

Frase del film: «Il chiaro di luna può giocare strani scherzi alla fantasia, mi sembrò magicamente che giungesse luce dalle finestre poi, portata dal vento, una nuvola coprì la luna e sembrò una mano scura davanti ad un volto, l'illusione svanì, quelle mura mi parvero simili ad una conchiglia vuota in cui non risuonassero più echi di vita passata…»
Citazione della settimana: La mia missione nella vita: "Semplicemente far emergere l’inferno che c’è dentro le persone." (Alfred Hitchcock)