Percorso

Grazie, Giovanna

Editoriale

Si è spenta il 19 aprile Giovanna Cerina docente universitaria e consigliere appassionata, relatrice della legge cinema del 2006.  Enrica Anedda: "Si prodigò con generosità e impegno per portare a termine quella che considerava una missione, ed era per lei una promessa nei confronti di quanti la legge l'aspettavano da anni. Se oggi la Sardegna ha una Legge Regionale sul cinema il merito è soprattutto suo".  Il ricordo di Francesco Casu, regista cagliaritano che ha intessuto con lei un'amicizia intima e profonda. Di seguito la video intervista integrale che rilasciò nel novembre 2006, tagliata e montata per la trasmissione “Cinema. Re”.

Ho incontrato Giovanna Cerina, quasi dieci anni fa. Ero andata a trovarla a casa sua e dovevamo parlare di “Abitare il libro”, la mostra sulla letteratura sarda. La prima cosa che notai furono gli occhi: vivi, curiosi e ironici al contempo, finestre di intelligenza chiarissima. Da subito mi son trovato bene, a mio agio. Ricordo di quel primo incontro la sensazione di “parentela” che ho immediatamente provato; una familiarità speciale che non sapevo esattamente a cosa attribuire. Forse le comuni origini nuoresi che riemergevano nella calda cadenza della sua parlata. Sicuramente il dato immediato che ho colto era il guizzo, lo scatto vivace e giovane della sua intelligenza, la sua voglia di giocare, di interagire e di creare.

Parlava di letteratura sarda con la sicurezza di chi ben si orienta e non ostenta, ma è felice che altri la possano scoprire e conoscere. Per me “ignorante” era come entrare in un bosco fitto con un profondo conoscitore di tutti i sentieri, le sorgenti e i panorami possibili. Passava da Deledda a Lussu a Gramsci fino ad Atzeni, regalandomi ogni tanto qualche bel brano letto con quella sua voce calma e pesata, capace di assaporare ogni parola pronunciata per dilatarla nello stupore del suo portato musicale. Le piacevano le domande anche quelle più “ingenue” e non mancava mai di squadernare possibili scenari.

Il percorso di trasformazione dalla parola al filmato la affascinava e suggeriva soluzioni abilissime che rivelavano il suo amore totale per il cinema. Ricordo la sua passione politica: profonda, vera, animata dal forte amore per la Sardegna. Ogni volta che mi vedeva mi spronava all’impegno politico e all’azione. Ringrazio Dio di averla potuta incontrare per tutti i doni d’amicizia sincera che ci siamo fatti, e oggi, nel momento della sua partenza, per altri e più bei lidi, la voglio salutare citando l’ amatissimo e sommo Salvatore Cambosu:  “Ritornano le nespole, le castagne, le mele cotogne, il vino nuovo: tutto ritorna, ed è una vera allegrezza questo miracolo che si ripete e che continuerà anche quando noi non ci saremo, ma ci sarà l’albero che avevamo piantato e che avrà il nostro nome sulle labbra dei figli che l’avranno ereditato, ma ci sarà qualche volta uno che ci farà rinascere dando il nostro nome a un nuovo uomo, l’importante e lasciare un buon ricordo, come di uno che ha fatto qualche cosa per migliorare il mondo.”

Grazie Giovanna.


La video intervista
 
 

 

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