Percorso

"La vita segreta della api" di Gina Prince-Bythewood

di Clara Spada

''La vita segreta delle api'', locandinaCome quella delle api inspiegabile e misteriosa è la vita di certi film. Alcuni vengono proiettati per mesi, altri appaiono e scompaiono come meteore. Non sempre dipende dalla loro effettiva validità: alcune volte è intrigante il titolo o l'attore, oppure si è bersagliati dal bombardamento pubblicitario.

E' plausibile che "La vita segreta delle api" non abbia attirato l'attenzione del pubblico, forse per timore di trovarsi alle prese con un documentario di Angela&company. Eppure questo è un film speciale, di quelli che ti fanno sentire bene, un vero peccato che sia sfuggito.
Tratto dal romanzo di Sue Monk Kidd, è un film di donne, prodotto e interpretato da donne (e già questo è un evento eccezionale) pur non essendo un film esclusivamente per donne. Il titolo è una metafora del mondo femminile e le immagini creano una atmosfera particolare, magica e mielata, quasi una "aparthaid" rispetto al mondo violento e razzista degli uomini. E' il 1964, anno particolare per gli Stati Uniti alle prese con la dichiarazione dei diritti umani e l'integrazione razziale. Difficile idea da far penetrare, osservare ed accettare negli stati sudisti, nella fattispecie la Carolina del Nord.

E' qui che vive la bionda tredicenne Lily Owen (una eccezionale Dakota Fanning), dal tragico passato e dal presente tormentato da un padre (Paul Bethany) duro, chiuso, incapace di affetto, che vede in lei la moglie sfuggita dalle sue grinfie e uccisa con un colpo di pistola.

''La vita segreta delle api''Lily, paladina delle nuove idee di uguaglianza, fugge di casa con la tata Rosaleen (Jennifer Hudson), brutalmente aggredita e picchiata per il suo desiderio, lei donna e coloured, di esercitare il suo diritto di voto. La fuga di Lily è anche una ricerca delle origini di sua madre, dalla quale teme di non essere mai stata accettata, e delle sue radici. Come traccia ha soltanto il nome di una cittadina e l'immagine di una Madonna nera, trovata tra i pochi ricordi materni che conserva gelosamente. Dopo un faticoso viaggio giungono alla meta e si trovano immerse in un luogo incantato, placido e profumato di biscotti, in cui vivono e operano, in una casa sfacciatamente rosa marzapane, le sorelle Boatwright (bravissime interpreti Queen Latifah, Alicia Keys, Sophie Okonedo), produttrici di miele e di affetto, devote della Madonna nera.
In questa magica calda atmosfera Lily ritrova se stessa, scopre che il mondo è anche e sopratutto amore e tolleranza, e che il diverso colore della pelle è visibile soltanto a chi si nutre di pregiudizi e di violenza. L'aridità assolata della cittadina e l'ostilità dei suoi abitanti è in forte contrasto con le immagini del bosco fantastico in cui, come in una fiaba, Lily si immerge e cresce, un luogo in cui fate buone e orchi cattivi si combattono senza esclusione di colpi. Un luogo in cui, appunto come nelle fiabe, Lily scopre che è stata sempre amata e accettata e che sempre lo sarà. Ma, nonostante le apparenze, questo film non è una favola.

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