Percorso

"Bordertown" di Gregory Nava

di Ignazio Sanna

 Ignazio Sanna è nato a Cagliari dove vive tuttora, è laureato in lingue e autore di un romanzo breve dal titolo " Le onde del destino". Funzionario presso l’università di Cagliari, è appassionato di musica e di cinema. Per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Bordertown ’, letteralmente ‘città di confine’, è un film che appartiene al genere di denuncia. Ciò che denuncia è l’assurdo massacro di donne che va avanti ormai da anni in Messico, nella zona di Ciudad Juarez. Nonostante l’intento assolutamente meritorio il film di Gregory Nava è stato fischiato al Festival di Berlino. E nonostante stelle di prima grandezza nel panorama odierno quali Jennifer Lopez e Antonio Banderas (c’è anche l’ex diva delle telenovelas sudamericane Sonia Braga). Il cast comprende in un ruolo minore anche Martin Sheen, l’attore dal curriculum migliore se vogliamo, già protagonista di pellicole quali Apocalypse now di Coppola, nonché padre degli attori Charlie Sheen e Emilio Estevez.

La causa dei fischi sarebbe la preponderanza del messaggio sulla cura formale del film. Non so, può darsi. Io non sono un purista dell’arte cinematografica, per cui a me è piaciuto comunque. Non sono ignaro dell’antica querelle che vede contrapposte le posizioni di chi è a favore dell’arte fine a se stessa (art for art’s sake) e chi ritiene invece che debba essere un mezzo di espressione del famigerato messaggio. So anche che Marshall McLuhan sosteneva che il medium, il mezzo stesso, fosse il messaggio. Ebbene, comunque stiano le cose in relazione a questo film, consiglierei a tutti di vederlo, perché è proprio la non conoscenza dei fatti da parte dell’opinione pubblica, non soltanto locale, che permette agli stupratori assassini di cui si tratta di continuare ad agire. Anche grazie a connivenze di alto livello, viene suggerito nel film, al di qua e al di là del confine con gli USA. Del resto all’ambiente povero e degradato che fa da sfondo al film, come la fabbrica in cui lavora la vittima presa ad esempio, non è estraneo il NAFTA (North American Free Trade Agreement), l’accordo di libero scambio commerciale tra USA, Canada e Messico.

E poi, se in Italia trionfano al botteghino scempiaggini paratelevisive come ‘La notte prima degli esami’, forse non è il caso di essere tanto schizzinosi se in questo caso non ci troviamo di fronte a un capolavoro neorealista.

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