Percorso

In attesa di Liliana

La Cavani presto a Cagliari in occasione del documentario firmato da Peter Marcias. In attesa di incontrarla alla Cineteca sarda ecco svelati i suoi ultimi progetti: una fiction televisiva sul tema delle donne. di Elisabetta Randaccio

Liliana CavaniRitorna a Cagliari la grande regista Liliana Cavani per una serata dedicatale dagli autori del documentario-ritratto “Liliana Cavani. Una donna nel cinema” firmato da Peter Marcias e sceneggiato da Alessandro Macis e Patrizia Masala. Infatti, sabato 30 ottobre alle 19, nel salone della Cineteca Sarda, a Cagliari, in viale Trieste, verrà proiettato il film alla sua presenza, opera che ha avuto un suo spazio anche alle “Giornate degli autori” al Festival del cinema di Venezia 2010; seguirà un incontro dell’autrice di “Al di là del bene e del male” con il pubblico.
La Cavani, senza la cui disponibilità  amichevole e preziosa, non si sarebbe potuto realizzare il documentario, ha appena concluso le riprese di “Troppo amore” primo episodio di una interessante e ambiziosa fiction televisiva sul tema drammatico e, purtroppo, attuale della violenza sulle donne. L’argomento, inizialmente, doveva essere svolto in sei episodi; in seguito, ragioni di opportunità (speriamo non sia autocensura…) hanno portato a ridurre a quattro i brevi film, proposti e realizzati da tre registi: appunto la Cavani, Margarethe Von Trotta e Marco Pontecorvo.
 
Peter Marcias“Troppo amore” girato, per la maggior parte, vicino a Gorizia, focalizza un delicato tema come lo stalking, ovvero l’ossessione patologica di un amante abbandonato che, per “troppo amore” (o meglio causa “amore malato”), non si vuole staccare da quello che lui (lei) vede come “oggetto di possesso” e lo tormenta in tutti in modi: pedinamenti, agguati, sms, telefonate a ore impossibili…Lo stalking,  solo recentemente per legge entrato nel novero dei reati penali, è assai diffuso in maniera più o meno preoccupante, a volte si esaurisce con il tempo, in alcuni casi, invece, si conclude anche con episodi drammatici. L’argomento è, comunque, interessante, perché al suo interno sembrano incontrarsi passione, malattia, ambigui rapporti tra vittima e carnefice, insomma problematiche affrontate con maestria da Liliana Cavani in altre opere fortunate (si pensi al “Portiere di notte” o “Interno Berlinese”, per esempio).
 
''Il portiere di notte''La regista, inoltre, sembra lavorare serenamente con la “Ciao ragazzi” di Claudia Mori, dimostratasi attenta produttrice per la televisione, avendo già finanziato sia le due opere precedenti della Cavani, ossia “De Gasperi” e “Einstein”, le quali hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico alla loro messa in onda, ma pure quel “C’era una volta la città dei matti”, il racconto della vita di Franco Basaglia, lo psichiatra che lottò tutta la vita per l’approvazione della legge sull’abolizione dei manicomi, breve serial di enorme successo di spettatori e di critica. Insomma, la “Ciao ragazzi”, evidentemente, ha sposato l’idea del film televisivo inteso come prodotto dignitoso e, per certi versi, didattico, e così sembra essere il progetto “Un corpo in vendita”.

''De Gasperi''Liliana Cavani con il mezzo televisivo ha trascorsi rilevanti. Ha debuttato proprio sul piccolo schermo con alcuni documentari, i quali hanno aperto la strada alle inchieste storico/sociali su temi, allora, poco graditi dai dirigenti RAI, come la splendida “Storia del terzo Reich”, 1963, “La donna nella resistenza”, 1964, “La casa in Italia” (mai trasmesso), ma pure i suoi primi film erano stati commissionati dalla TV di stato ovvero “Francesco d’Assisi”, 1966, interpretato da un indimenticabile Lou Castel e “Galileo”, 1968, altro “oggetto” di contesa, anch’esso mai andato in onda, ma che ebbe una distribuzione nelle sale d’essai e nelle scuole. Il ritratto realizzato da Marcias e dai suoi collaboratori in “Liliana Cavani una donna nel cinema” racconta anche quei momenti difficili, ma svela pure, attraverso le parole chiare e dirette della regista, i particolari di una carriera originale e una personalità affascinante di donna riuscita ad imporsi con determinazione e talento in un mondo popolato principalmente da figure maschili.
Nell’intervista video appare tutto il suo coraggio, la sua passione, la sua cultura, il suo amore, ancora vivo, per l’arte del cinema.
 
Articoli correlati:
 
27 ottobre 2010
Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni