Percorso

Le sorprese dei Globi d'oro

L'attrice Piera degli Esposti, ma anche il regista Gianluigi Tarditi: la Sardegna prende punti nella classifica dei riconoscimenti della stampa estera. Il segreto? L'eccellenza degli autori. di Elisabetta Randaccio

Golden Globe AwardsIl “Globo d'oro” è un prestigioso riconoscimento cinematografico assegnato dalla stampa straniera. E' nato nel 1959, ideato da alcuni giornalisti esteri per omaggiare il nostro cinema, che allora attraversava un momento assai felice nell'arte e negli incassi.

La prima opera premiata fu “Un maledetto imbroglio” che Pietro Germi trasse da “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Gadda, interpretato dallo stesso regista. Dunque, il “Globo d'oro” da più di cinquant'anni, ripropone le sue nomination, scegliendo titoli e protagonisti della stagione, che hanno colpito i critici stranieri e  avrebbero le possibilità per proseguire, almeno sulla carta, un iter internazionale. In questo senso, si inserisce, al suo interno, il premio “European Golden Globe” destinato a chi ha già tracciata una carriera non circoscritta solo al nostro paese; per questa edizione il riconoscimento andrà a Riccardo Scamarcio.

Moretti, ''Habemus Papam''A scorrere titoli e nomi, si nota come le preferenze della stampa estera si sovrappongano sostanzialmente a quelle dei nostri giornalisti (vedi i risultati dei “Nastri d'Argento”, ma anche dei “David” di Donatello). Così, ritornano alcuni film già abbondantemente lodati come “Noi credevamo” di Mario Martone (candidato, tra l'altro, per miglior film, miglior sceneggiatura dello stesso Martone con Giancarlo De Cataldo, miglior regia), “Habemus papam” di Moretti, “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo, che spaziano nelle varie categorie, mentre si segnalano opere non scontate come “Notizie dagli scavi” di Emidio Greco o “I fiori di Kirkuk” di Fariborz Kamkari. Pure la terzina delle opere prime, riprendono pellicole che hanno riscosso consensi di critica durante la stagione e sono, a tutti gli effetti, dei buoni esordi (“Into paradiso” di Paola Randi, “L'estate di Martino” di Massimiliano Natale, “20 sigarette” di Aureliano Amadei).

Piera degli EspostiMa il “Globo d'oro” ha riservato sorprese anche per la Sardegna. Intanto, tra le candidate come miglior attrici troviamo Piera Degli Esposti, sensibile interprete nel film di Peter Marcias “I bambini della sua vita”. Oltre ad essere una nomination meritata, porta una soddisfazione al regista sardo, il quale prosegue il suo percorso artistico con sicura professionalità; nei suoi film può vantare le performance di attori di grande spessore, che credono sinceramente nei suoi progetti. Gianluigi Tarditi, nato in Piemonte, ha sentito il fascino del mito dell'”Accabadora” e ha sceneggiato e girato in Sardegna un cortometraggio incentrato sulla morte, sul dolore espressi attraverso gli occhi di una donna (interpretata con passione da Clara Murtas). Il suo “Deu ci sia” (frase del rituale attribuito alla misteriosa Accabadora) arriva alla nomination del “Globo d'oro” dopo un itinerario nei festival di tutto il mondo, che ha portato consensi e premi al cortometraggio (in Italia a Capalbio, a Torino, a Bergamo, ad Ancona, a Cosenza; e poi a New York e in festival specializzati in America Latina e in Africa). 

Gianluigi TarditiLa fiaba nera della Accabadora sicuramente ha intrigato gli spettatori e i critici stranieri, i quali hanno della Sardegna sicuramente un'immagine ancora arcaica, ma Tarditi declina la sua vicenda proprio facendo riaffiorare lo spirito magico e fascinoso dei racconti horror. In questo senso, la nostra isola sembra possedere le location adeguate. Affiancano Tardini, nella nomination, i lavori di Beppe Tufarolo (“Al servizio del cliente”), di Ferdinando Cito Filomarino (“Diarchia” interpreti Scamarcio e Luis Garrel, che recitano in francese), di Michela Cescon (“Come in un soffio” con Alessio Boni e Valeria Golino) e di Elisabetta Pandimiglio (“Mille giorni di Vito”). I “Globi d'oro” verranno consegnati il primo luglio a Roma.

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