Percorso

Soldi e cultura: le regole del gioco

Online sul sito del Comune di Cagliari le graduatorie definitive per i contributi alla cultura e le arti. Ma la trasparenza non basta – intervista a Francesca Ghirra, Presidente della Commissione Cultura. di Maria Castellani

Francesca GhirraSCARICA IL RESOCONTO DEI CONTRIBUTI

La trasparenza innanzituto. Il Comune di Cagliari sceglie la strada virtuosa della pubblicazione online, con puntuale segnalazione attraverso e-mail e perfino sui social network delle novità: idea eccellente e in linea con le istanze della modernità, ma che non basta ovviamente a garantire la congruità e coerenza delle scelte in rapporto a un settore delicato e complesso come la cultura.

E le polemiche – e i ricorsi non sono mancati. Insieme alle perplessità non tanto sulla scelta dei criteri, quanto sull'applicazione di una formula algebrica dai risultati sconcertanti e in alcuni casi perfino paradossali. Se i primi – i criteri - sembrano offrire a una serie di realtà consolidate la certezza di un pieno riscontro, vista la corrispondenza con il profilo “ideale” disegnato dal Comune, i conti però non tornano, o non sempre. Chi potrebbe giustamente ambire – stanti i criteri – a una corresponsione pari al 100% sia pure ridotto in percentuale in base al tetto stabilito dall'Ente Locale subisce a volte, rispetto al pregresso e alle aspettative, impietosi “tagli”. (Che tali non sono, visto che la base è annuale, ma diventano dato che le graduatorie arrivano ad autunno inoltrato, praticamente post quem).

Il primo “peccato originale” riguarda sicuramente l'entità degli stanziamenti: 480mila euro per un anno di attività di tutto il comparto, con un incremento rispetto ai 398.545 del 2012, ma già inferiore ai 526.500 euro del 2011 e soprattutto a fronte di 1 milione e 253mila euro stanziati nel 2010. Un'inversione di tendenza, in un trend che resta comunque in negativo. La crisi si dirà, e certamente la politica nazionale, e i vari patti di stabilità che certo non favoriscono il fiorire delle arti (oltre a soffocare l'attività di comuni piccoli e grandi).

Resta la sensazione di una soluzione a metà, non (ancora) in grado di rispondere alle istanze degli “attori” che operano sul territorio. Ma se  per il 2013 – che sta per finire – ormai les jeux sont fait – è importante capire che cosa succederà nel prossimo futuro.  Sottolinea  Francesca Ghirra, presidente della Commissione Cultura del Comune di Cagliari (cui va il nostro ringraziamento per la disponibilità e  i preziosi dati dell'analisi – in allegato): «la cosa più importante è che ora chi concorre sa le regole del gioco, che sono le stesse per tutti, e si valutano i progetti anziché il soggetto proponente; mentre prima i contributi venivano erogati, come dire, “a sentimento”».

Finanziamenti e cinemaIl problema sono semmai le formule matematiche, e anche  - secondo “peccato”  - l'aver messo tutto in uno stesso calderone, senza distinguere tra progetti e manifestazioni con un respiro annuale, confrontando così materiali molto “eterogenei”.
«Il regolamento ha introdotto molte novità e, dal momento della sua approvazione, è stata ribadita la necessità di sperimentarlo per valutarne pregi e difetti» risponde la Ghirra. «Sono emerse delle criticità, che cercheremo di correggere: mercoledì scorso ho presentato la proposta di revisione, e questo mercoledì (oggi, ndr) spero di licenziare una determinazione di giunta più incisiva».
Si tratta in sostanza di «svincolare definitivamente i contributi dall'approvazione del bilancio agganciando il bando agli stanziamenti del bilancio pluriennale (art. 3, comma 2); distinguere attività annuali e festival o eventi "spot" e individuare sottocategorie (le macroaree forse sono troppo macro); e introdurre il limite di presentazione di un unico progetto, anche articolato in più iniziative che si svolgano nel corso di un intero anno (art. 4, comma 1).» E ancora si pensa di «modificare la composizione della commissione» per evitare un eccessivo slittamento dei tempi (art. 7), e operare una «parziale rimodulazione dei  punteggi attribuiti ai criteri di valutazione (art. 8, comma 1)».

Punto cruciale è anche «l'indicazione "politica" del coefficiente M, fattore determinante per l'attribuzione dei contributi perchè più il suo valore si avvicina a 60 più aumenta la forbice tra i progetti di maggior qualità e quelli che hanno ottenuto punteggi inferiori (art. 8, comma 7)». Interessante e indispensabile anche «l'introduzione di un tetto minimo ai contributi, non inferiore al 20% della somma richiesta (art. 10, comma 2) e la possibilità di rimodulare il progetto in base al contributo ricevuto, ferma restando la qualità; e infine l'introduzione di un termine entro cui accettare i contributi in modo tale che i residui possano essere ridistribuiti (art. 10, comma 4)».

Correttivi non di poco conto che se introdotti potrebbero rendere il regolamento uno strumento più agevole e davvero trasparente, laddove i criteri vengano applicati a contesti omogenei: progetti vs progetti, rassegne vs rassegne, eventi vs eventi, e così via. Spazio ai fatti e ai numeri: la graduatoria per l'anno 2013 per Arti Visive e Audiovisive (quindi il cinema) vede in testa la Società Umanitaria con il Babel Film Festival (21.670,49 euro), poi Skepto (4.085,65), Settima Arte con Cinema Spagna (3.511,45) Zeit, con Across Film Asia (4.646,96), L'Alambicco per un omaggio a Giuseppe Tornatore (2.737,57), Fairuz con Métisse-cinema meticcio (2.337,28), Crocevia con il Festival delle Terre (660,70), Araj Film per Il Sesto Passo/ Frammenti di vita di Sergio Atzeni ... che diventerà un film (544,38).

Finanziamenti e cinemaLa querelle sull'ardita “complicazione” dei moduli delle domande da compilare per il 2013– ormai quasi leggendaria in città – si spiega, almeno in parte, con la «necessità di fornire strumenti chiari e inequivocabili, con domande “indirizzanti” per consentire a tutti di compilare le domande in modo corretto, evitando errori che comportassero l'esclusione e mettendo in evidenza gli elememti premianti». Ma non erano “troppo” complicate? Risponde con una battuta Francesca Ghirra: «consideriamole un test: tra i requisiti richiesti per ottenere i contributi, c'è anche la capacità di compilare correttamente le domande». Certo sarebbe un altro possibile correttivo per il Bando 2014, che dovrebbe avere, almeno nelle intenzioni della Commissione Cultura, tempi più rapidi: salvo imprevisti «sicuramente il bando per i contributi verrà pubblicato entro la fine la dell'anno, con scadenza, ipotizziamo al 30 gennaio» annuncia Francesca Ghirra; «poi (causa i criteri di incompatibilità, non si po' anticipare) dovrà essere pubblicato quello per la manifestazione d'interesse per la Commissione , che potrebbe insediarsi a fine febbraio, e esaminare le domande e stilare una graduatoria si arriva a metà marzo. Insomma, puntiamo a fare tutto entro la primavera». Se così fosse, tanto più con un respiro triennale, si potrebbe finalmente cominciare a parlare di programmazione per la cultura in città.

La parola ora passa agli operatori  - alle prese con possibili rimodulazioni di bilancio per il 2013 - e ai cittadini, tra cui i lettori di Cinemecum: che ne pensate?

20 novembre 2013

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