Percorso

I Classici - C. Castaldi

“Abuna Messias” di Goffredo Alessandrini

Film e le sue origini. di Claudio Castaldi

''Abuna Messias''Abuna Messias con sottotitolo Vendetta africana è un film di Goffredo Alessandrini uscito nel 1939, quasi alle porte della seconda guerra mondiale. Esso è da annoverare come film religioso.
Come in ogni film sono presenti dei personaggi primari e altri secondari.

Tra i principali su cui fa perno tutto il film, possiamo ricordare: Camillo Pilotto nei panni di Abuna Messias, il frate missionario cappuccino nel ruolo del cardinal Guglielmo Massaia); Frate Leone (confratello del Massaia) interpretato da Roberto Pasetti. Altri due che compariranno in molte scene che non si possono non citare sono rispettivamente Mario Ferrari, Abuna Atanasio, custode della chiesa Copta Etiope e infine il Re Menelik interpretato da Enrico Giori.

''Abuna Messias''Questo film narra l’opera missionaria del cardinal Guglielmo Massaia (1809 – 1889), frate appartenente all’Ordine Minore dei cappuccini, in terra africana, precisamente in Etiopia, futura Addis Abeba. Insieme al suo confratello Fra Leone.
Il sacerdote Copta, Abuna Atanasio non vuole che nella sua terra vi sia la presenza della chiesa cattolica è farà in modo di cacciarli via al punto da creare una vera e propria vendetta come lo stesso sottotitolo menziona, “vendetta Africana”. Il nostro frate è sotto la protezione e stretta amicizia del Re Menelik.
Primo fatto che subito colpisce e che Abuna Messias non accetta che le persone siano sfruttate e se non obbediscono siano uccise. Per salvare uno di questi di colore lo acquista in cambio di una medaglia regatagli dal conte Cavour. Attraverso questa medaglia la chiesa copta scopre la presenza dei cattolici.

''Abuna Messias''Re Menelik per mostrare l’amicizia con Abuna Messias, gli offre un terreno dopo poter svolgere la sua attività missionaria, quella che poi sarà l’attuale citta di Adis Abeba. E’ una terra molto povera, molti sono gli ammalati di Malaria e di certo non esistevano come adesso i farmaci, o li producevi di propria mano o le persone erano destinate a morire.
Fra Guglielmo insieme al suo confratello Leone, perlustrata la situazione a dir poco disastrosa, decidono subito di rimboccarsi le maniche del saio e mettersi all’opera e creare ordine: Curare le persone malate, seppellire i morti e poter essere anche di conforto spirituale. Soprattutto tutti, nessuno escluso, possono e devono aiutare a loro modo e con i mezzi a loro disposizione.

''Abuna Messias''Un po’ questo ricorda l’opera di san Francesco e dei suoi primi compagni con la complicità dei fratelli e sorelle, laici, della penitenza, futuro Terzo Ordine Francescano in seguito divenuto Ordine Francescano Secolare.
Scena commovente è quella in cui, Abuna Messias, dopo aver trovato una capanna per proteggere gli ammalati, sente la necessità di trovare del siero per poterli curare. I pochi farmaci che il frate aveva sono scaduti, allora come fare? Vicino a quel rifugio trova due maiali e subito pensa se a essi facessimo crescere delle vescicole, queste produrrebbero siero e il problema sarebbe risolto. Con l’aiuto della provvidenza tutto andò bene, i maiali fecero il loro dovere e cosi tutti gli indigeni furono “vaccinati”.

''Abuna Messias''Tutto prosegue per il meglio, quando il prete Copta, Abuna Atanasio, si inasprì al punto tale che dichiara guerra al re Menelik, tutto allo scopo di scacciare i due frati e tutti coloro che si erano convertiti con i cattolici e far predominare infine, la chiesa copta come unica religione etiope.
Non solo, tutta la popolazione era stata minacciata, se provava ad avvinarsi ai frati, avrebbero fatto una brutta fine. Dati i toni accesi della battaglia, Fra Massaia, non vuole che tutto succeda per causa sua, decide allora che è meglio sgombrare il campo. Durante la strada, il suo compagno di viaggio, fra Leone, muore e così rimane solo e finisce il film.

28 maggio 2014

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