Percorso

I Classici - C. Castaldi

Le origini del Film “Abuna Messias”.

Don Giacomo Alberione e l’apostolato del cinema. di Claudio Castaldi

Don AlberioneLa nascita del film Abuna Messias è da considerarsi opera del sacerdote don Giacomo Alberione. Nell’anno 1934, I cattolici americani avevano creato la cosiddetta “Legione della decenza” per combattere i film indecenti messi in onda dal cinematografo.

Papa Pio XI benedì quest’opera nell’enciclica “Vigilanti cura” redatta il 29 giugno 1936.
E’ l’anno 1936. Don Alberione, piccolo e umile sacerdote piemontese, da un paio di mesi si è trasferito da Alba a Roma, nella casa Vigna di San Paolo (San Paolo fuori le mura).

Don AlberioneNel 1937, attingendo da quell’enciclica di Pio XI, il signor Teologo,  chiamato così dai suoi figli e figlie, pensò: “perché anche noi come Società San Paolo, uniamo all’apostolato stampa quello del cinema, attraverso il cinematografo, strumento utile per una buona e sana nuova evangelizzazione, sicché la parola di Dio, arrivi a tutti, nel modo più celere e diretto? Si proprio una saggia intuizione carismatica, andiamo avanti! Così chiese al suddiacono don Delpogetto che risiedeva ad Alba di recarsi a Roma, sia per esperienza nel cinema e sia come organizzatore.
Un giorno don Alberione lesse nell’Osservatore Romano un articolo che parlava della vita del Cardinal Guglielmo Massaia O.F.M. Capp. e nello stesso articolo veniva detto che quello sarebbe potuto essere un ottimo soggetto per la realizzazione di un film.

Don AlberioneIl nostro don Alberione colse la palla al balzo e subito decise, con due sacerdoti, amanti del cinema, don Roberto Mozzachiodi e don Luigi Lenta,  di recarsi in cappella per un’ora davanti al Santissimo, affinché questa loro missione andasse a buon fine.
La preghiera è sempre stata l’asso nella manica per tutto il suo apostolato. Se è vero che si deve sempre partire da Betlemme, cioè alla ricerca dei luoghi, degli strumenti e delle finanze per realizzare qualsiasi opera e missione, come Giuseppe e Maria alla ricerca di un riparo per far nascere Gesù, è sempre necessaria la preghiera affinché essa sia la linfa che da forza, lo stimolo cosi da avere lassù il Suo benestare e la Sua protezione nelle opere e scelte quotidiane da compiere.

Don AlberioneDon Delpogetto si mise in contatto l’autore dell’articolo P. Carlo Vittorino Vanzin, Missionario Saveriano di Parma, che diede la sua collaborazione e insieme al confratello P. Luigi Bernardi, scrissero in breve tempo il copione del film.
Inoltre prese contatti, su invito di don Alberione, con i frati cappuccini, anch’essi entusiasti che fosse ricordato il loro confratello, diedero la loro approvazione e collaborazione. Le riprese furono girate a Roma per gli interni e gli esterni in Etiopia con anche l’apporto del consolato italiano dell’Africa settentrionale.

Don AlberionePer gli aspetti amministrativi si pensò di fondare la società anonima Romana Editrice Film, R.E.F. Tutto è pronto. Come già detto, quando abbiamo parlato della trama, il film fu presentato alla VII mostra Internazionale cinematografica di Venezia e il 9 agosto 1939, in pieno periodo fascista, ricevette il premio massimo, la coppa Mussolini. Il film fu soggetto a critiche: Ottime le immagini e la fotografia ma poco risalto all’aspetto missionario.  Come contrappeso a queste critiche, don Alberione ebbe l’incoraggiamento del sommo pontefice ad andare avanti nella sua opera.

Nel 1955 nasce l’attuale San Paolo film approvata il 22 maggio 1956 dal vescovo di Alba, Mons. Carlo Stoppa e in seguito dal Presidente della Repubblica d’Italia, Giovanni Gronchi, il 5 febbraio 1957.

11 giugno 2014

Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni