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Fumetti - L. Crippa

“Sin City 2: a dame to kill for” di Robert Rodriguez

di Luca Crippa

''Sin City 2: A Dame To Kill For''“Sin City 2: a dame to kill for” - USA 2014 - di Robert Rodriguez
Intanto cominciamo da Frank Miller. Forse non eccellente come sceneggiatore (RoboCop 2 e 3) e regista, ma sicuramente uno dei fumettisti più apprezzati da pubblico e critica.
Il suo genere spesso noir e violento ha ben illustrato memorabili pagine di fumetti incentrati su personaggi come Devil o creato character di successo come Elektra.

Ha ideato un ipotetico Batman ne Il ritorno del Cavaliere Oscuro, considerato un capolavoro mondiale sia per la sceneggiatura estrema che per la grafica delle pagine.

''Sin City''Inoltre  ha realizzato, nel suo stile grafico più particolare, con un bianco e nero deciso in cui spiccano raramente colori che hanno una forte valenza psicologica e significativa, il romanzo grafico 300, da cui il film.
E lo stesso stile grafico, ancora più asciutto e essenziale è quello che caratterizza il mondo noir e dark di Sin City, realizzato nel 1991.
Fumetto diviso in storie singole o mini-serie, apparso per la prima volta in Dark Horse Presents, riscuotendo immediatamente un forte successo.
Le tavole sono sempre in un crudo bianco e nero, senza toni di grigio, con prospettive e linee potenti, ispirate all’atmosfera criminale dei racconti di Dashiell Hammet o Raymond Chandler.

''Sin City''Una città, Basin City, il cui cartello all’ingresso ha le lettere “Ba” cancellate, lasciando visibili solo “Sin City”, una città immersa nella violenza, nella corruzione e nella depravazione. Dove alcuni eroi sconfitti diventano nel loro sacrificio il simbolo di una luce, un bianco incancellabile, che il nero non riesce ancora a fare sparire del tutto.
Ben 9 anni fa, Robert Rodriguez incontra in un bar un riluttante Frank Miller, e facendogli vedere delle prove girate a sue spese, lascia Miller a bocca aperta. Il film viene realizzato in digitale nel 2005, e visivamente è davvero potente quanto i fumetti. Gli attori sono ben amalgamati e inseriti nello stile del film: Bruce Willis, Michey Rourke, Benicio del Toro, Clive Owen, Jessica Alba, Brittany Murphy, Rosario Dawson, Rutger Hauer.

''Sin City''Curiosità, Anche Tarantino, appassionato comunque la progetto, ha dato qualche prestazione di regia, pare, per la modica cifra di un dollaro, per favori dovuti a Rodriguez.
La grafica in bianco e nero viene tradotta fedelmente nei fotogrammi del film, divisa in episodi che si collegano tra loro.
Nonostante sia stato apprezzato, è rimasto un film leggermente di nicchia, e non ha riscosso un successo commerciale e forse è questo il motivo per cui il seguito “Sin City 2: Una donna per cui uccidere” è rimasto nel cassetto per molti anni, fino all’uscita da poco nelle sale, dopo ben 9 anni.

''Sin City 2: A Dame To Kill For''Torna il cast del film precedente, con qualche aggiunta, come un cameo di Christopher Lloyd e di Lady Gaga (ma perchè? va beh), con Josh Brolin al posto di Clive Owen (duro confronto) e una conturbante Eva Green, il cui corpo in bella vista sviluppa tutte le sue curve grazie alle ombre del bianco e nero, facendo sognare tutti noi maschietti. Ah, scusate, e molte femminucce, perchè no?.
La storia è sempre divisa in capitoli, e con il fantasma Bruce Willis un po' inserito a forza (potenza dei nomi delle star) anche il tema del film precedente.

''Sin City 2: A Dame To Kill For''Il film è sempre bello da vedere, la computer graphic (una post-produzione comunque lunghissima che ha fatto slittare il film di un anno supplementare) ha fatto salti da giganti e anche la disinvoltura degli attori a recitare in stanze con tendoni verdi. Si aggiunge il 3D (strano in un film che riprende un fumetto che ha nel suo bianco e nero bidimensionale un forte elemento di caratterizzazione), ma dopo tanti anni, dopo tanti film, si ripropongono dei cliche’ che forse non dicono nulla di più allo spettatore che già aveva visto il primo, e non sorprende lo spettatore nuovo, che forse percepisce qualcosa di “vecchio” più che di “citazionistico”.

''Sin City 2: A Dame To Kill For''Insomma il fumetto è un capolavoro del 1991 e il film del 2005 è molto fedele alle atmosfere di quegli anni. Ora siamo nel 2014 e il film rimane fedele a qualcosa che era fedele al 1991. Sono passati un po’ troppi anni e lo si percepisce.
Il finale non stupisce, da' l’idea di un atto dovuto, di un finale che deve fare la "Fine".
Godibile per passare il tempo, affascinante per la visione-grafica che comunque rispecchia il fumetto, ma, ahime, non si può più parlare di un film che lascia il segno. A parte le cicatrici sui personaggi.

 


8 ottobre 2014

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