Excelsior
È morto Stan Lee, il padre dei personaggi Marvel. Un pensiero personale. di Luca Crippa
Su Cinemecum si possono trovare molte recensioni che ho scritto sui film tratti da fumetti, incentrati sui personaggi con i super poteri creati dalla "casa delle idee", la Marvel. Personaggi creati o riadattati dalla fervida immaginazione di Stan Lee insieme a suoi collaboratori come Jack Kirby e Steve Ditko, con cui, non voglio santificare nessuno, magari non sempre è stato correttissimo.
Magari ad alcuni potrà sembrare eccessivo essere tristi per la morte di uno che è diventato ricco pubblicando "giornaletti" di supereroi.
Ma voglio raccontare qualcosa.
Stan Lee aveva un'etica sociale, una sua idea che ha trasmesso attraverso queste persone normali, spesso anche sfortunate, che si ritrovavano a gestire grandi capacità.
Faccio due esempi.
Il personaggio di Captain America (spesso visto superficialmente come un'americanata, appunto, specie qui) fu creato (dal governo USA nella storia) negli anni '40 per propaganda anti nazista e abbandonato dopo la guerra. Stan Lee lo ripescò negli anni '60 con il trucco dell'ibernazione.

Poco tempo dopo scoppia il caso Watergate. Nei fumetti Stan Lee crea un Watergate fantapolitico, e il Capitano ne rimane cosi disgustato da abbandonare il costume. Non vuole più essere associato al governo USA. Riprenderà il costume solo per essere il simbolo degli ideali di giustizia, eguaglianza, libertà che lui vuole per l'America. Sono tanti gli altri esempi, l'accettazione del diverso (i mutanti), dell'emarginato, il tema del razzismo, spessissimo, dei diritti delle donne, della pace, che Stan Lee ha trasmesso.

Io a 7 anni, negli anni '70, leggevo questi concetti. Con cui sono cresciuto. Senza nulla togliere all'esempio dei miei genitori, ma anche il "sorridente" (come era spesso chiamato) ci ha messo qualcosina.
Scusate se è poco. E come diceva spesso, con il suo motto di battaglia: "Excelsior"!
12 novembre 2018