14-19 Marzo, Milano: Israele da vedere
Partita a Milano sabato scorso la seconda edizione di “Nuovo cinema israeliano”. Scopriamo l’ edizione di quest'anno. di Alessandro Matta

Infatti, oltre a serate di cinema aperte a tutti, sono previsti anche un appuntamento speciale per le scuole (mercoledì 18) e numerosi incontri con importanti personalità della cultura e dello spettacolo israeliano. A inaugurare la rassegna sabato scorso l'attore Israeliano Ohad Knoller, che ha introdotto la proiezione di “Beaufort”, premio per la miglior regia alla “Berlinale 2007”, fotografia di un gruppo di combattenti che vivono, non il momento dell’attacco eroico, ma quello del ritiro, affrontando il lento passare del tempo. Anna Momigliano, autrice di “Karma Kosher” ha invece introdotto “Qualcuno con cui correre” (do. 15/03 h 15), mentre alla proiezione di “Noodle” (me. 18/03 h 21) interverrà Marco Paganoni, direttore del sito www.israele.net e docente di “Storia e Istituzioni dello Stato di Israele” presso l’Università di Trieste. Il film ha vinto il premio della critica al Festival di Haifa 2007, raccontando come due esseri tanto distanti come Miri, due volte vedova a soli trentasette anni, e un ragazzino cinese abbandonato dalla madre, riescano a ridare un significato al proprio vivere.

Calendario delle proiezioni :
Sa. 14 mar. (h 21)/Me 18 mar. (h 9, proiezione per le scuole)
“Beaufort”
R.: Joseph Cedar. Sc.: Ron Leshem, J. Cedar. Int.: Oshri Coen, Itay Tiran, Eli Eltonyo, Ohad Knoller, Itay Turgeman, Arthur Faradjev. Israele, 2007, col., 120’, v.o. sott. ital.
Il film racconta la storia di Ziv, idealista esperto di mine, del giovane e cinico Zitlawi, paramedico rimasto traumatizzato dalla guerra, e di Oshri, che non vede l’ora di finire questo eterno servizio militare. Un gruppo di combattenti che vivono il momento del ritiro, non quello dell’attacco eroico, affrontando un nemico invisibile, un fantasma: il lento passare del tempo.
Orso d’Argento per la miglior regia al Festival di Berlino 2007.
Alla proiezione di sabato 14 marzo sarà presente l’attore Ohad Knoller.
Do. 15 mar. (h 11.45) Ingresso libero
“Children of the Sun”
R.: Ran Tal. Mont.: Ron Goldman. Mus.: Avi Belleli. Israele, 2007, col. e b/n, 70’, v.o. sott. ital.
In Israele, nei primi del ‘900, i membri del “kibbutzim” (aziende agricole un tempo di stampo socialista), sperimentavano la vita collettiva cercando di
rivoluzionare i cardini della società. L’idealismo spingeva questi uomini e donne a condividere non solo la terra e i suoi frutti ma anche la crescita e l’educazione dei figli. Con un documentario complesso fatto di filmati professionali e personali tra gli anni ’30 e ’80, il regista ricostruisce questo esperimento fantastico e doloroso al tempo stesso. Un quadro ambivalente, fatto di nostalgia e memoria traumatica - riconducibile all’incubo dei bambini costretti a dormire lontano dai propri genitori -, e di felicità dovuta alla consapevolezza di crescere in totale indipendenza. Premio per il miglior documentario al Festival di Gerusalemme 2007.
Do. 15 mar. (h 15)/Me 18 mar. (h 17)
“Qualcuno con cui correre”
R.: Oded Davidoff. Sc.: Noah Stollman, dal romanzo omonimo di David Grossman. Int.: Bar Belfer, Yonatan Bar-Or, Yuval Mendelson, Tzahi Grad, Danny Steg, Neomi Polani. Israele, 2006, col., 118’.
Siamo a Gerusalemme, in estate. Assaf, un ragazzo di sedici anni come tanti altri, ma molto timido, è alle prese con una difficile missione: ritrovare i proprietari di un Labrador abbandonato. Così il ragazzo, ripercorrendo gli indizi che gli fornisce il cane, si mette sulle tracce di Tamar, una musicista di talento, scomparsa improvvisamente. Questa è a sua volta impegnata nella ricerca del fratello, nei guai a causa di una banda criminale. Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore David Grossman, il film di Davidoff compone il ritratto di una gioventù che si perde nei meandri di una Gerusalemme lontana dalle rappresentazioni stereotipate della “Città Santa” e che deve affrontare molti ostacoli prima di ritrovarsi. Alla proiezione di domenica 15 marzo sarà presente Anna Momigliano, autrice del libro Karma Kosher
Do. 15 mar. (h 17.30)
“Julia Mia”
R. e sc.: Yuval Granot. Int.: Haim Znatty, Hagar Ben Asher, Adi Even Tov, Dori Ben Ze’ev, Sharon Hacohen. Israele,
2007, col., 87’, v.o. sott. ital.
Johnny Cohen è un regista di “B movies”, è sposato e sta per avere un figlio. Mia, invece, frequenta il quartiere in cui abita Johnny e cerca famiglie che possano stipulare contratti con la TV satellitare per cui lavora. Giovane e bella, Mia somiglia molto alla star di Hollywood Julia Roberts. Il regista, folgorato da subito dalla sua bellezza, decide di interrompere le riprese del film che sta girando con la moglie per proporre alla “sosia” della Roberts di recitare nella versione israeliana di Pretty Woman. Ma la ragazza non riesce a rappresentare al meglio il personaggio e così la situazione si complica.
Primo premio al Festival di Haifa 2007.
Do. 15 mar. (h 19)
“Champagne spy”
R.: Nadav Schirman. Sc.: Mushon Salmona. Israele/Germania, 2007, col., 90’, v.o. sott. ital.
Ze’ev Gur-Arie era un ufficiale israeliano “inviato” dal Mossad nell’Egitto di Nasser con l’obiettivo di penetrare sotto copertura nel gruppo degli scienziati tedeschi che al Cairo collaboravano con gli egiziani per sviluppare le armi di distruzione di massa. Nonostante la sua personalità problematica, Gur-Arie, nato in Germania, biondo con gli occhi azzurri, era perfetto per il ruolo di Wolfgang Lutz, allevatore tedesco di cavalli con un passato oscuro. Alternando le testimonianze degli ex agenti del Mossad e film privati sulla doppia vita di Gur-Arie/Lutz, il regista costruisce una storia incredibile, poiché vera e soprattutto perché filmata dall’agente stesso. Premio come miglior documentario all’Accademia del Cinema Israeliano.
Do. 15 mar. (h 21)/ Me 18 mar. (h 21)
“Noodle”
R.: Ayelet Menahemi. Sc.: Shemi Zarhin, A. Menahemi. Int.: Mili Avital, Baoqi Chen, Anat Waxman, Alon Aboutboul, Iftach Klein. Israele, 2007, col., 90’, v.o. sott. ital.
A trentasette anni, Miri, assistente di volo della El Al, è già vedova due volte. La sua vita ordinata è sconvolta da un ragazzino cinese abbandonato, la cui madre
immigrata è stata espulsa da Israele. Il film è un toccante intreccio di commedia e dramma in cui due esseri umani così differenti l’uno dall’altro si fanno compagnia in un viaggio straordinario che restituisce entrambi a una vita piena di significato. Premio della critica al Festival di Haifa 2007. Alla proiezione di mercoledì 18 marzo interverrà Marco Paganoni.
Lu. 16 mar. (h 18) Ing. libero con Cinetessera
“Avanti popolo”
R. e sc.: Rafi Bukai. Int.: Shuhail Hadad, Salim Dau, Tuvia Gebler, Danny Segev, Danny Roth, Dan Turgeman. Israele,
1986, col., 84’, v.o. sott. ital. 11 giugno 1967, la Guerra dei Sei Giorni volge al termine. I soldati dell’esercito egiziano sperano di raggiungere sani e salvi la loro casa. Due tra loro, Rasan e Haled, dopo ore di vagabondaggio sotto il sole cocente del deserto del Sinai, alla ricerca di un po’ d’acqua e di una via di salvezza, incontrano un giornalista della stampa internazionale. L’uomo è a caccia di un soggetto per un servizio sulla guerra - in realtà già finita, eppure non è disposto ad aiutarli.
Si imbattono quindi in un gruppo di soldati sraeliani, ma questi non li considerano neanche “prigionieri di guerra”. L’Odissea dei due soldati continua inesorabile in un’apparente “pace” dopo la tempesta, che si trasforma in realtà in un nuovo scenario di morte. Pardo d’Oro al Festival di Locarno 1986. Alla proiezione interverrà l’on. Emanuele Fiano.
Me. 18 mar. (h 19)
“The House on August Street”
R.: Ayelet Bargur. Fot:: Shai Levy, Dudu Itzhaki. Mont.: Jonathan Bar-Giora. Israele, 2007, col., 63’, v.o. sott. ital.
La storia poco nota di Beate Berger, ebrea tedesca che è riuscita a salvare negli anni ’30 più di cento bambini, portandoli da Berlino in Palestina. La donna fu tra i primi a comprendere la gravità della minaccia nazista, e fondò (per poi dirigerla) una casa per bambini in Auguststraße 14-16 a Berlino, chiamata “Beith Ahava”. La regista Ayelet Bargur torna a Berlino con due amici che si sono conosciuti all’epoca dei fatti. Alternando immagini inedite di filmati degli anni ’30 a scene ricostruite (interpretate dalla straordinaria attrice Naomi Krauss), la regista ripercorre questa incredibile storia con amore, sentimento, umiltà e un pizzico di umorismo. Secondo premio al Festival di Haifa 2007.
“The Chicken or the Egg”
R.: Alon Alsheich, Eran Yehezkel. Fot.: E. Yehezkel. Mont.: Alon lsheich, E. Yehezkel. Israele, 2007, col., 40’, v.o. sott. ital.
Kibbutz Nir-Am, a quattro chilometri da Gaza. Malgrado il frastuono degli elicotteri israeliani e i missili kassam palestinesi che minacciano la loro vita, Julia, trentaseienne, e sua figlia Tom, di cinque anni, decidono di non arrendersi. Un film delicato e ironico sulla dura realtà di una piccola famiglia che cerca di sopravvivere in un mondo dove si scontrano le delusioni politiche e le speranze personali.
Gio. 19 mar. (h 19)
“The Tree of Life”
R.: Hava Volterra. Fot.: Eyal Gordin, Oded, Plotnitzki, Ram Shani, Giovanni Andreotta. Mont.: David Donihue, Mathew Jones. USA/Italia/Israele, 2008, col., 76’, v.o. sott. ital.
Una donna che cerca di ritrovare la serenità dopo la morte del padre parte per l’Italia, terra di origine paterna, alla ricerca della sua storia. Nel corso del viaggio, la donna, con l’aiuto di una simpatica zia di ottantadue anni, scopre l’affascinante vicenda dei propri antenati ebrei. Nel frattempo anche la zia torna a fare i conti col proprio passato, fino a decidere di andare a ringraziare le persone che nascosero lei e suo padre durante la Seconda guerra mondiale.
Gio. 19 mar. (h 21)
“Vasermil”
R. e sc.: Mushon Salmona. Int.: David Teplitky, Adiel Zamro, Nadir Eldad. Israele, 2007, col., 93’, v.o. sott. ital.
Vasermil è uno stadio situato a Beer Sheva, città nel sud di Israele. Il film racconta la storia di tre adolescenti cresciuti in un quartiere dove vige la legge del più forte che sperano di cavarsela grazie al gioco del calcio. Shlomi consegna pizze a domicilio, vive con sua madre, una sorella e il patrigno.
Adiel, di origini etiopi, si prende cura di un fratellino e di una madre malata. Dima è arrivato dalla Russia, suo padre è disoccupato e la madre lavora come donna di servizio. I tre giocano insieme e si preparano al campionato che si svolge nel giorno in cui nello stadio si festeggia l’indipendenza nazionale. Da qui forse si aprirà uno spiraglio di speranza per diventare giocatori professionisti. Vincitore nel 2007 del premio della giuria al Festival di Gerusalemme e del New Director’s Prize al Festival di San Francisco.