Percorso

Ebraismo - A. Matta

Yom Ha Shoah: silenzio e ricordo nel secondo giorno di Durban 2

 
AuschwitzPer questa settimana di ritorno dalle festività pasquali, ho deciso di proporre ai lettori una pausa, una tregua  sia per ricordare in silenzio sia   per protesta.
Oggi in  Israele si celebra “yom ha Shoah”  (יום השואה yom hash-sho’āh), o "Giornata del ricordo dell'Olocausto",  che ricorre il 27esimo giorno di Nissan, nel calendario ebraico. Si tiene ogni anno in ricordo degli ebrei che furono uccisi durante l'Olocausto. Questo è un giorno di "vacanza nazionale" in Israele.
Proposto all'incirca in occasione  del giorno 15 di Nissan, l'anniversario della rivolta del ghetto di Varsavia (19 aprile, 1943),  cade anche  otto giorni prima del Yom Ha'atzma'ut, o giorno dell'indipendenza di Israele. Yom HaShoah fu istituzionalizzato da Israele nel 1959, e la legge fu firmata da David Ben-Gurion e Yitzhak Ben-Zvi, allora rispettivamente primo ministro di Israele e presidente di Israele. In questa giornata, per due minuti, una sirena suona nelle principali città israeliane, Israele si ferma per ricordare le vittime della Shoah. 
 
E proprio in questa giornata, che dovrebbe essere dedicata al ricordo della Shoah e al silenzio nel rispetto di 6 milioni di ebrei sterminati. Sul podio della conferenza di Ginevra “Durban 2” contro il razzismo, Ahmadinejad, presidente iraniano, ha criticato l'istituzione di "un governo razzista" in Medio Oriente dopo il 1945, alludendo chiaramente a Israele: "Dopo la fine della Seconda guerra mondiale - ha detto dal palco di Ginevra - gli alleati sono ricorsi all'aggressione militare per privare della terra un'intera nazione, sotto il pretesto della sofferenza degli ebrei. Hanno inviato immigrati dall'Europa, dagli Stati Uniti e dal mondo dell'Olocausto per stabilire un governo razzista nella Palestina occupata".
Inutile trovare le parole verso un capo di stato che proprio nel giorno dedicato in Israele alla memoria della Shoah, ha letteralmente infangato la memoria di 6 milioni di esseri umani assassinati, politicizzando la memoria della Shoah per fini propri o statali. Per questo, come segno di protesta personale per quanto accaduto a Ginevra, ho deciso che la mia rubrica “Cinemenorah” questa settimana sceglie il silenzio, sia in omaggio alla ricorrenza dello Yom Ha shoah sia in segno di rispetto per le vittime  e in solidarietà a Israele, per quanto accaduto a Ginevra. Per far capire cosi,  ad oltre 60 anni dalla Shoah, che “il nazismo è stato sconfitto, il gas è certo evaporato , ma non è evaporato ancora l’odio e l’antisemitismo”.
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