Percorso

"Angeli e demoni" di Ron Howard

 
''Angeli e demoni'', locandinaQuesta nuova costosa impresa di Ron Howard (152 milioni di dollari) può essere vista in due modi. Se la si considera reale è meglio lasciar perdere, anche superando le polemiche e le contese sulla sua irriverenza religiosa. Se invece la si inquadra nel filone del "fantasy" o, meglio, del fantasioso, è indubbiamente avvincente. Diciamo come una nuova puntata di "Guerre Stellari" o di "Indiana Jones", film in cui contano più gli effetti speciali che la realtà dei fatti. Tratto dall'omonimo romanzo del fortunoso Dan Brown, e precedente al "Codice Da Vinci" al quale deve la sua notorietà, ne anticipa i presunti segreti e intrighi delle alte sfere cattoliche. In "Angeli e Demoni", come nel "Codice",  il confine tra fantasia e realtà è raffigurato in modo molto malizioso e sottile e forse sta qui il trucco. Ma non sempre i trucchi, quando sono troppo smaccati, risultano validi ed è questa lapecca che non ha  consentito al film di sbancare il botteghino. Il fatto è che bisogna guardarlo senza pensare, anche se spesso e volentieri è difficile sorvolare su incongruenze troppo smaccate persino per un "fantasy".
 
''Angeli e demoni''Dal punto di vista tecnico è davvero ottimo: dai laboratori del CERN in Svizzera alla ricostruzione  più o meno virtuale di una città identica a Roma, Vaticano compreso, accanto a Los Angeles: immagini che accendono di stupore l'attenzione già acuita dal ritmo frenetico della trama. Ed è proprio questo ritmo frenetico e incalzante che non fa pensare a tempi e a luoghi. Il superman professor Robert Langdon è l'esperto in simbologia e sette misteriose, chiamato a risolvere il complotto romano, e che importa se alle cinque del mattino nuota beato negli USA e a mezzogiorno è a San Pietro. Dettagli senza importanza, chi ci bada. Comunque un Tom Hanks non certo nella migliore delle sue interpretazioni, forse per colpa del jet-lag.
 
''Angeli e demoni''Ewan McGregor, belloccio noto più per le sue apparizioni in nudo integrale che per "Guerre Stellari", è qui l'ispirato camerlengo Carlo Ventresca, figlio adottivo (o naturale?) del Pontefice appena defunto. L'immancabile bella scienziata del CERN, Vittoria Vectra, è Aylet Zurer, contorno piacevole alle imprese scapicollate di Langdon perle vie del centro della città.
Ottimo come suo solito Pierfrancesco Favino nella parte dell'ispettore Olivetti. Pittoresca quanto irreale la folla in attesa della fumata bianca in piazza San Pietro, un colorato vociante sguaiato incrocio tra una festa di paese e la finalissima del campionato di calcio. O di rugby. Ma chi ci fa caso: al centro della piazza, fra le due fontane, c'è parcheggiato un argenteo elicottero pronto a decollare e salvare la città eterna dalla esplosione del cilindro dell'antimateria, rubato al CERN e al centro dell'intrigo costellato di cruenti delitti.
 
''Angeli e demoni''Esplosione che avviene in alto, nel cielo buio di mezzanotte, illuminando in un mistico scenario di luce abbagliante e miriadi di scintille l'elezione del nuovo pontefice.
 
Il professor Langdon, stringendo fra le mani tremanti per l'emozione, un prezioso scritto di Galileo ricevuto in dono, può tornare a nuotare in piscina. Alle cinque di mattina del giorno dopo. Lui ha vinto ancora. Un po' meno Ron Howard.
 
Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni