Percorso

Ebraismo - A. Matta

Dachau: 20 secondi dall'Inferno

 
DachauSalta fuori da una collezione privata tedesca un inedito filmato di pochi secondi, unica testimonianza filmata del lager di Dachau in Funzione negli anni '30 o '40 . ma non è l unico documento originale a venire da me  ritrovato in questo periodo.
Sembra incredibile a constatarlo, ancora oggi. Eppure, una delle principali e  più assurde  caratteristiche relative sia alla storia della Shoah sia alla storia dell'Universo Concentrazionario Nazista in generale,  fu la totale efficienza dei carnefici dal punto di vista della totale  registrazione,  catalogazione e successiva documentazione di quanto stava accadendo nei lager, nei ghetti,  e in tutti i luoghi nei quali lo sterminio degli ebrei o la deportazione di milioni di civili nei campi di concentramento nazisti stavano avvenendo. Ad oggi, non esiste spesso documentazione migliore di quella fornitaci dai nazisti stessi. L'intero sistema di catalogazione dei nomi di tutte le vittime, che  negli ultimi giorni di guerra, si cercò in tutti i modi di eliminare  o di cineregistrazione degli interni dei ghetti o delle eliminazioni di massa, rispondeva, da un lato, a una assurda logica burocratica nazista, tesa alla “perfezione assoluta” perfino nel previsto sterminio di oltre 11 milioni di ebrei europei, sia dall'altro anche  a una esigenza propagandistica con filmati, montati in modo particolare per nascondere la realtà dello sterminio in atto nei territori dell'Europa dell'Est.
 
DachauRientrano in questa ultima categoria  i filmati girati dalle SS nel ghetto di Varsavia. Se si guardano, infatti, attentamente queste immagini, riprese  a colori,  si nota il meccanismo subdolo con cui sono state montate. Il filmato, in questione  riprende  la miserevole vita del ghetto, i cadaveri nudi della gente morta di fame per le strade, gli interni delle case strapiene di sfollati, poi, all'improvviso, l'occhio della cinepresa punta  ad immagini della vita dei benestanti del ghetto, ancora in buone condizioni fisiche.
Nelle intenzioni dell'operatore erano immagini da montare, con un commento parlato che screditasse la popolazione ebraica, sottolineando la disumanità ed il disinteresse dei ricchi verso i bisognosi, addossando ad essi la responsabilità delle morti nel ghetto.
I filmati non furono mai proiettati durante la guerra e furono ritrovati in archivio al termine di essa. I capi nazisti  si resero ben presto conto che al di là del montaggio, le immagini degli ebrei mendicanti e morenti di fame, avrebbero potuto tranquillamente  scatenare verso quelle povere persone un sentimento di “pietas” da parte dei civili tedeschi.
 
DachauAltre immagini che rientrano invece nella categoria “burocratica”, e non propagandistica,della soluzione finale sono quelle  riprese invece nel 1941 a Liebau, in Lettonia, mostrano una parte di una fucilazione di massa da parte degli Einsatzgruppen, le squadre speciali adibite allo sterminio “improvvisato” attraverso fucilazioni di massa  degli ebrei dei territori sovietici che ebbero luogo nel pieno dell’operazione barbarossa.  Si tratta di uno spezzone muto in bianco e nero: alcuni uomini ebrei vengono di corsa fatti scendere a calci da un camion militare delle SS,  fatti dirigere di corsa in una fossa comune appena scavata, e lì fucilati con un colpo alla nuca . E' l unico spezzone rimasto di un filmato sicuramente ben più lungo, che era comunque destinato a non venire mostrato a nessuno , eccetto ai grandi capi nazisti. Cosi come non erano certamente destinate a venire mostrate a nessuno le immagini riprese durante la visita di Himmler a Auschwitz nel Luglio 1942, le quali, secondo quanto raccontato dal comandante di Auschwitz Rudolf Hoss e da altri gerarchi, avrebbero registrato anche un intero “trattamento speciale”, ovvero una gassazione e cremazione di un convoglio di ebrei di Amsterdam,  fatto giungere a Auschwitz e interamente  gassato nelle fattorie limitrofe a Birkenau,  denominate “casa bianca e casa rossa” , prime camere a gas,  allo scopo di mostrare al capo supremo delle SS Himmler il  funzionamento delle strutture di messa a morte destinate a compiere l’ eliminazione degli ebrei che secondo i piani nazisti, sarebbero stati deportati e eliminati a Auschwitz da tutta l Europa Occidentale. 
 
DachauQuesti ultimi filmati non sono mai stati ritrovati,  fortunatamente,  ma se ritrovati costituirebbero  macabramente  la prova definitiva della realtà dello sterminio verso tutti i negazionisti che ancora oggi si ostinano a negare l'evidenza della Shoah. Nella stessa tipologia di catalogazione “burocratica” da parte dei carnefici rientra  anche il video, sopravvissuto alla guerra e facilmente rintracciabile in diversi archivi,  di circa 6 minuti ripreso a Westerbork,  il grande campo di transito per ebrei olandesi, nel 1944.  Il filmato mostra la partenza dell'ultimo convoglio partito per Auschwitz nel Settembre 1944 (su quel convoglio viaggiava anche Anne Frank) .
A ciò si aggiunge ora un importante ritrovamento, dovuto   al mio caro amico Gianluca Cardinaletti di Ancona.  Un collezionista privato tedesco ha recuperato, in una compilation di filmati originali riversati su dvd da pellicole 16 mm, un filmato a colori di soli 20 secondi.  In questo filmato, è presente una veloce inquadratura del campo di concentramento di Dachau, ripresa che mostra il lager, le baracche,  e sullo sfondo, riconoscibili, alcuni prigionieri e parecchie guardie delle SS. Uno scorcio veloce,  ripreso probabilmente da qualche SS stessa, catalogato poi nella bobina come “Kz Dachau –  private aufnahnen” e ritrovato per caso nella collezione di un privato. Inutile dire che si tratta di un ritrovamento a dir poco prezioso. 
 
DachauGuardando queste veloci immagini, è impossibile non restare scossi o turbati. Dachau era un konzentrations lager, un kz, campo di concentramento, non un Vernichtungs lager nel senso pieno del termine come quelli destinati alla soluzione finale , eppure davanti a quelle immagini , riprese forse negli anni '30 , forse negli anni '40, è impossibile non restare scossi.
Marcello Pezzetti , direttore del costituendo Museo della Shoah di Roma , mio amico e ormai  “direttore” col quale sto collaborando nella costituzione della videoteca, è rimasto,  davanti a queste immagini, molto sorpreso.
Ma non è il solo  ritrovamento che avviene in questo periodo. Dai National Archives di Whashington , mi è arrivata  la notizia, la scorsa settimana,  del prossimo arrivo di due altri filmati, mai usciti finora,  a colori anche questi: uno sarebbe un filmato relativo alla liberazione del campo di Buchenwald  l'altro relativo a quella del campo di Ohrdruf.
Un filmato relativo a Buchenwald a colori fu già recuperato da Roberto Olla proprio nei national archives, nel 1994, e messo in onda in una puntata di “Combat Film” , ma da un primo controllo, quest'altro filmato presenterebbe degli spezzoni in più.  Quello di Ohrdruf è invece saltato fuori al quanto pare per la prima volta  e mostrerebbe a colori delle immagini della liberazione di Ohrdruf, in bianco e nero, mostrate  a Norimberga nel 1946 come prove contro i crimini nazisti all'interno del filmato “Nazi Concentration Camps”.
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