"My Father" e "Eichmann"
Un 35enne europeo si reca in Brasile, a Manaus, per conoscere suo padre per la prima volta. Si tratta del famoso “angelo della morte” dei campi di concentramento nazisti, il dott. Mengele. Il padre non vuole riconoscere le sue colpe, Hermann non vede altra soluzione che ripartire e lasciarlo solo coi suoi segreti, e coi terribili ricordi degli esperimenti “scientifici” a cui sottopose migliaia e migliaia di ebrei deportati a Auschwitz.
E' la storia raccontata nel film “My Father – Rua Alguem 5555” di Egidio Eronico, girato nel 2002 , ancora oggi non distribuito bene. Il film viene da libro “Papà” di Peter Schneider, uscito in Italia nell'88, che ricorre a un materiale composito: il reportage del settimanale tedesco “Bunte Illustrierte”, che, nell'85, raccolse in esclusiva la prima intervista di Rolf Mengele, il quale mise a disposizione molti scritti di suo padre, pervenuti dopo la presunta morte (1979) del criminale nazista. La pellicola vanta un cast internazionale, composto da Charlton Heston, Thomas Kretschmann e F. Murray Abraham. È in assoluto il primo film nella storia della cinematografia della Shoah sul dottor Josef Mengele, il criminale nazista che uccise migliaia di persone ad Auschwitz con i suoi folli esperimenti di genetica.
Ma, a differenza di qualunque film sull'angelo della morte, il film di Eronico si concentra sul carnefice e su suo figlio, e in una maniera particolare: tutto è incentrato sul rapporto padre-figlio, o meglio su quello figlio-padre, in un vero e proprio “braccio di ferro” tra i due nel tentativo del figlio di convincere il padre a riconoscere la gravità dei suoi delitti. Nessuna scena di flashback, con sola eccezione di un piccolo “flash” in una scena in cui Mengele rievoca alcuni suoi esperimenti terribili. Con un’inaspettata novità, il film, che si avvale della consulenza storica di Marcello Pezzetti, uno dei massimi esperti mondiali di Auschwitz Birkenau, è stato presentato al festival del cinema di Berlino fuori concorso nel 2004, riscuotendo un successo di critica e pubblico inaspettato e facendo parlare molto di sé. Tuttavia, nonostante i grandi successi di Berlino, il film non ha avuto una storia facile. Iniziato già nel 2001, il film prima del 2003 non ha visto il suo completamento effettivo a causa di una generale impossibilità di trovarne un distributore sul mercato.
Dopo esser stato presentato a Berlino e con l'uscita nelle sale nel 2006, il film è stato distribuito male e pochissimo, in città come Cagliari non è mai arrivato! E nonostante i diversi annunci commerciali fatti nell'estate 2006 a causa dello scarso successo del film, che promettevano una prossima uscita del film in una versione dvd con importanti contenuti speciali, il film ancora in Italia non è disponibile sul mercato home video. Tornano qui alla mente le parole di Peter Schneider, autore del libro da cui il film è tratto, secondo cui distribuire un film così è complicato, in quanto la storia del figlio di un criminale nazista equivale alla storia di un figlio degli assassini, in ciascuna delle famiglie tedesche c’è stato, se non il mostro, almeno un connivente con il regime nazista. E si potrebbe dire quasi la stessa cosa anche sul resto d'Europa. Finché non si vorrà fare i conti con questa dolorosa verità, le colpe dei padri continueranno a ricadere sui figli.


Adolf Eichmann fu condannato a morte e impiccato nel carcere di Ramla il 1 giugno 1962. Il film, per la regia di Robert Young (già regista, nel 1989, dell'ottimo “Oltre la vittoria” ambientato a Auschwitz) sta, nonostante l'uscita solo nel mercato home video, ottenendo in Inghilterra, Germania e Usa , un buon successo.