"Der Letzte Zug" di Joseph Vilsmaier

Risultano ormai familiari le scene degli innumerevoli film sulla Shoah. Gli arrivi dei convogli prima dell'alba, il trasporto verso Auschwitz o altri campi di concentramento, con centinaia di esseri umani stipati in carri, bestiame senza acqua, cibo, servizi igienico sanitari inesistenti, ad eccezione di un secchio al freddo in inverno e al caldo in estate.
Eppure, mai le immagini di una fiction riusciranno a farci conoscere interamente fino in fondo quell'orrore nel suo insieme. Tuttavia, “Der Letzte Zug” ( l'ultimo treno) non è un brutto film ed è la storia dell'ultimo convoglio di ebrei di Berlino deportati ad Auschwitz, partito dalla capitale nel tardo 1943. Gli attori, soprattutto il padre (Gideon Burkhard come Henry Newman) e la figlia di nove anni (Lena Beyerling, Nina nel film ), sono eccellenti. Le famiglie scelte per rappresentare i 688 ebrei disperati in quel terribile viaggio di sei giorni da Berlino ad Auschwitz, nel 1943,sono tratte da testimonianze contenute in uno script di Stephen Glantz. Il film è ben diretto da Dana Vávrová e Joseph Vilsmaier. La pellicola è l'ultima sulla Shoah del produttore Artur Brauner, come nella maggior parte dei soi film non ha avuto un grosso successo, ne una grossa distribuzione. Oggi è inedito in Italia.

A ogni modo, il film di Vilsmaier è molto interessante, soprattutto per il fatto di raccontare e ricostruire la deportazione degli ultimi ebrei di Berlino, argomento di cui molto poco si sa o si parla.