Motel Woodstock: rilettura della Moda, delle lotte e rivoluzioni sociali e musicali degli anni '70 in una famiglia ebrea americana
Chi di voi ricorda il fenomeno Woodstock? era stato ideato come un festival di provincia (e come "An Aquarian Exposition", il nome, dal tono modesto, con cui era pubblicizzato); ma accolse inaspettatamente più di 400.000 giovani (secondo fonti non certe, addirittura un milione di persone); trentadue musicisti e gruppi, fra i più noti di allora, si alternarono sul palco; l'esibizione non smise che un giorno dopo il previsto (era stato programmato sino al 17): così il festival ebbe una grande carica simbolica, che richiama ancora oggi la grande stagione delle lotte e delle rivoluzioni musicali degli anni 60-70. Nella primavera del 1969 la Woodstock Ventures affittò per 10.000 dollari il Mills Industrial Park, un'area di 1,2 km nella contea di Orange, dove avrebbe dovuto svolgersi il concerto. Alle autorita' locali era stato assicurato che non si sarebbero radunate piùdi 50.000 persone, ma gli abitanti si opposero subito all'iniziativa. All'inizio di luglio fu varata una nuova legge locale,per cui sarebbe occorso un permesso speciale per ogni assemblea di più di 5.000 persone. Infine, il 15 luglio il concerto fu vietato con la motivazione che i servizi sanitari previsti non sarebbero stati a norma. La nuova sistemazione fu Bethel, della contea di Sullivan, una cittadina rurale 69 km a sud-ovest di Woodstock. Elliot Tiber, il proprietario del motel "El Monaco" sul White Lake a Bethel, si offrì di ospitare il festival in una sua tenuta di 15 acri.
Aveva già ottenuto un permesso dalla città per il "White Lake Music and Arts Festival", che sarebbe stato un concerto di musica da camera. In realtà, sarebbe stato ben diverso da un concerto di quel genere! Il film MOTEL WOODSTOCK di Ang Lee, narra appunto l evolversi di questo storico evento attraverso le vicende della famiglia ebrea Tiber (Theichberg) che ospitò nel suo piccolissimo Motel tutte le migliaia di spettatori del concerto . L'intera storia è vista attraverso la parte dei Tiber e in particolare del loro figlio Elliot, autore della autobiografia a cui la pellicola si ispira. Elliot lavora come arredatore al Greenwich Village ed è impegnato sul fronte del riconoscimento dei diritti degli omosessuali (egli stesso è omosessuale, ma mantiene ben nascosta ai suoi genitoriquesta sua omosessualità, che finisce con l'esternare solo durante il concerto). Ha un grosso problema perchè i suoi genitori Jake e Sonia (due ebrei fuggiti dall'Europa dell'Est) stanno per perdere, a causa dei debiti, il decrepito motel che gestiscono a Catskill. Le soluzioni non sembrano esserci fino quando giunge la notizia che gli organizzatori di un'importante manifestazione musicale si sono visti ritirare l'autorizzazione dalla municipalità di Wallkill.
Elliot telefona, offre il motel come base e presenta il vicino proprietario di un terreno di 600 acri. I mitici 3 giorni di Pace e Musica stanno per realizzarsi. Il film, tratto dal libro diElliot Tiber e Tom Monti, "Taking Woodstock. A True Story of a Riot, A Concert and a Life" racconta Woodstock e il fenomeno chefece conseguire non per una rievocazione sterile di un'esibizione canora cult, ma per descrivere la società dietro a quel fenomeno di massa. Ma, la cosa che incuriosisce è che Motel Woodstock sia sì un film sul Woodstock ma senza il Woodstock concerto! Il palcoscenico del concerto cult degli anni 60 nel film non appare. Si evidenzia piuttosto il microcosmo attorno al quale il concerto ruota: dalla famiglia di Elliot e soprattutto alla sua comica e irriverente Yiddish Mame, fino alla moltitudine di partecipanti all'evento, sino a tutte le persone favorevoli o contrarie ad esso. Unica scena dove il concerto si vede: quella in cui Elliot, sotto effetto di lsd, vede il palco, le luci, la moltitudine delle persone, oscillare come uno tsunami, il paradiso, come dicono i suoi amici appena conosciuti venuti per l'even! Pace, amore e musica: è questo il messaggio ufficiale della tre giorni di Woodstock, punto di svolta nella vita della generazione "che fece il '68".
Già, ma questo lo sappiamo ormai tutti,e quale fu il dietro le quinte di quel colossale, storico raduno? Ecco che Ang Lee ci da la sua risposta e ce la da senza alcuna retorica, narrando i fatti, facendoci ovviamente divertire. Una epopea riletta da un punto di vista vitale, originale e sicuramente nostalgico. Un film da vedere.