Percorso

"Che bella giornata" di Gennaro Nunziante

di Clara Spada

''Che bella giornata'' locandinaHa fatto boom al botteghino incassando circa venti milioni di euro nella prima settimana di programmazione, superando persino il mitico "Avatar". "Che bella giornata", seconda impresa di Checco Zalone, naviga felicemente al traino del precedente film d'esordio "Cado dalle nubi" che aveva fatto sperare nella nascita di un nuovo comico il quale, probabilmente, qui si ferma.

A differenza del primo film il "canovaccio" di base mostra la fragile frettolosa trama che non ha il candore e l'immediatezza della precedente. Indubbiamente si ride, e molto, però un po' troppo sopra le righe.  Anche qui, nella falsariga del precedente, si racconta di Checco che si sposta dal paese natale in Puglia a Milano: è alla ricerca di lavoro però, facilone e presuntuoso, non ne ha le capacità. Ma c'è sempre un rimedio e fioccano le raccomandazioni che vedono coinvolti parenti di tutti i livelli (carabinieri, guardia di finanza, politici, alti prelati) pronti a supportarlo e a imporlo ai corrispettivi milanesi mentre la mamma, con le novene, si rivolge ancora più in alto.

''Che bella giornata''Non si salva nessuno: tutti sono disponibili a raccomandare e ad accettare pressioni. Certo, è un film comico e spesso la comicità richiede situazioni paradossali, però se ne ricava una immagine davvero pesante di un paese dall'intrallazzo facile.
Zalone fa la solita parte e bravi sono anche Rocco Papaleo, suo padre militare in continua "missione" per soldi e per stare in pace lontano dalla moglie, il comandante dell'Arma Ivano Marescotti, l'arcivescovo Tullio Solenghi. Anche questa volta Checco si innamora di una ragazza (Nabiha Akkari), una bella magrebina  che col fratello (Mehdi Madloo) sta organizzando un attentato alla Madonnina del Duomo. C' è di guardia Checco e lei lo circuisce, ne viene coinvolta e travolta, introdotta in famiglia e condotta in Puglia a far da madrina di battesimo a un nipotino di Zalone. La ragazza ha il cuore tenero e l'attentato va in fumo. Molti hanno commentato positivamente "Che bella giornata" e la sua canzoncina politically correct come esempio di integrazione razziale e religiosa, di un collettivo "volemose bene". Francamente non ha questi meriti. Ma facciamoci una risata.

19 gennaio 2011

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