Percorso

"Amici miei" ma in salsa sarda

Intervista ad Alessandro Sanna, regista de "I 5 re" commedia ironica e divertente girata sullo stile dell'indimenticabile film di Monicelli. "Per carità, lui è un grande, non azzarderei paragoni. Però almeno ci proviamo". di Anna Brotzu

Il backstage de ''I 5 re''IL MISTERO DI VITO CAMPO

Cherchez la femme, anzi les femmes! “I 5 re”, il nuovo film di Alessandro Sanna mette in campo relazioni pericolose e fascino del peccato con scene che rimandano alla “Bocca di rosa” di De André, aggiornate all'era televisiva, in un intreccio di amicizia, sesso e potere con finale a sorpresa.

Presentata in anteprima al Cineworld di Cagliari in una Sala Nazzari gremita di attori e comparse, amici, parenti ma anche curiosi e naturalmente giornalisti, cameramen e fotografi, la pellicola racconta con ironia e un pizzico di malizia gli effetti collaterali dell'arrivo in un piccolo paese della Sardegna, tra i resti di un'economia agropastorale e moderne tecnologie, di un gruppo di giovani e conturbanti “animatrici” in vista dell'apertura di un night club. Una novità che rischia di stravolgere la vita degli abitanti, mentre il gusto per la trasgressione, le chiacchiere da bar e qualche tardivo risveglio dei sensi si scontrano con la morale e i sospetti delle spose, e sorelle, si scoprono segreti e si spezzano legami.

La parola al regista: come definirebbe quest'avventura dietro la macchina da presa?

E' un modo di mettersi in gioco e di far partecipare e coinvolgere gli amici: ognuno di noi ha sempre qualche storia nel cassetto, e partendo da quell'idea che puoi farci se non un film? Magari è un episodio reale, un fatto successo a qualcuno che conosci, uno spunto che rompe la normalità della vita di tutti i giorni e che vorresti raccontare. Tra cronaca e fantasia, con il mio carissimo amico sceneggiatore Giancarlo Busacca (che lavora per Antenna Sicilia, la televisione cara a Pippo Baudo, visto che è di Catania) abbiamo buttato giù questa storiella da portare sullo schermo, per divertirci e divertire.

Il backstage de ''I 5 re''Progetti e prospettive dopo la “prima visione” cagliaritana?
Per il futuro vedremo di far partecipare questo film al Festival del Cinema di Salerno e al Mediterranean Film Festival di Ragusa, per scoprire se riusciamo a portare a casa qualche cosa. Anche perché in futuro magari possiamo avere qualche possibilità di “poter fare qualche altro lavoro per lo sviluppo del territorio, per il turismo, etc.”. Son discorsi che sappiamo bene, sono anni che li ripetiamo e li sentiamo ripetere: il cinema può essere una carta vincente per il futuro dell'Isola. Purché non restino solo parole.

Tornando a “I 5 re”: qual è il soggetto?
E' un film comico, brillante, quindi non si deve andare a cercare troppo in profondità o aspettarsi temi particolari o riflessioni sulla condizione umana. Però volendo esiste una morale segreta: in pratica si parla della famiglia e io direi che quello che tiene unito un rapporto, molte volte, è un obiettivo comune all'interno della coppia. Questa potrebbe essere la morale effettiva del film, chi vuole può leggerla ma non è obbligatorio, ci si può divertire a guardarlo semplicemente senza farsi domande: voglio che sia chiaro, non c'è nessuna pretesa di fare scuola o morali a nessuno, però se uno, più raffinato o esigente, vuole leggere qualcosa oltre le immagini, uno dei significati è o potrebbe essere nell'analisi della disgregazione della famiglie, delle coppie che vanno su binari diversi, non si ascoltano e non si capiscono più

Il backstage de ''I 5 re''E “I 5 re” chi sarebbero?
Sono cinque amici, interpretati nel film da alcuni attori anche professionisti, accompagnati dalle loro mogli – attrici di spessore come Silvia Fara, che ha lavorato con Zappareddu e Annunziata Ugas che ha recitato in una compagnie teatrale inglese. E poi nel ruolo del continentale che cerca di importare nuove e più moderne vedute, c'è Vito Campo: bravissimo attore torinese conosciutissimo in Piemonte, dove ha lavorato e e d'ora in poi speriamo conosciutissimo anche a Cagliari perché – lo dico in anteprima – farà parte probabilmente (incrociamo le dita) del nuovo film di Pieraccioni che verrà girato a Pula tra maggio e giugno.

Come ha scelto gli interpreti?
Abbiamo fatto un casting preciso e mirato cercando proprio le persone che potevano ricoprire il ruolo scritto nella sceneggiatura. Abbiamo attinto anche da associazioni culturali, con l'aiuto, ci tengo a dirlo, anche di cinemecum.it che ci ha dato spazio e visibilità: qualcuno si è presentato, ed è stato scelto, proprio per aver letto l'inserzione sul portale.
Da Amici del Cinema Onlus e  prima ancora con gli Amici del Cinema Sardegna, siamo sempre stati entusiasti della collaborazione con cinemecum.it!!!

Il backstage de ''I 5 re''Cinque amici e un nugolo di ragazze... da paura: un mix pericoloso.
Potremmo dire che sono quattro “sgallettate”, un po' di belle ragazze che si agitano in un locale. Le interpreti sono attrici e danzatrici, alcune fanno parte di un corpo di ballo; anche nel film sono  professioniste dello spettacolo. Il casting è stato rigoroso. Molti amici avrebbero voluto partecipare, ma molte persone non ho potuto accontentarle: purtroppo al contrario di Pieraccioni, che – ho letto sui giornali - aveva bisogno di 300 comparse, noi ne avevamo 300, ma con budget limitato. Se avessimo avuto un budget più ricco, chissà, avremmo potuto fare un filmone “de paura”. E naturalmente anche “una  promozione culturale, per lo sviluppo del territorio”; anzi con l'arrivo del turismo crocieristico avremmo potuto fare anche un salto in crociera! E realizzare non una ma tante commedie: non c'è limite alla fantasia.

Insomma, che succede ai cinque protagonisti?
Quando in paese arrivano queste ragazze, che dovrebbero lavorare nel nuovo locale notturno, diciamo un night, qualche famiglia viene un po' sconvolta perché qualche marito si lascia trasportare dall'evento. Poi alla fine... ma non voglio rovinare la sorpresa.

Un racconto corale?
E' un film particolare perché non ha un soggetto unico, con un protagonista e un antagonista, ma  gira attorno a cinque personaggi, con le loro famiglie e le loro storie...

Viene in mente “Amici miei”
No, beh, per carità! Monicelli è un dio, io non azzarderei paragoni... Come impostazione può avere qualche attinenza, però vagamente, nessun riferimento, noi facciamo del nostro meglio. Quello è grande cinema. Però noi... ci proviamo.

Il backstage de ''I 5 re''Passato, presente e futuro di Alessandro Sanna, regista/autore di cinema?
A vent'anni comprai una telecamera nuova, una Hitachi vhs e da lì ho iniziato a fare qualche filmino con gli amici. La passione si è sviluppata così. Tant'è che ho fatto il primo lavoro quando avevo ventidue anni: un remake de “I gemelli” di Schwartznegger e De Vito, un “corto” di dieci minuti rimasto incompiuto, però ci sono affezionato moltissimo perché è da lì che è cominciato tutto. Oggi tentiamo di portare avanti questo progetto. “I 5 re” è stato realizzato a livello professionale: è girato tutto in alta definizione e ha delle possibilità interessanti anche perché verrà smontato e rimontato dalla Ellena Produzioni di Cinecittà. Mi hanno chiesto il master completo di tutto il film e vediamo un po' cosa succede. Molto probabilmente verrà  anche doppiato, perciò siamo ancora in fase di postproduzione. Il fatto è che non vedevo l'ora di far vedere il film ai ragazzi e agli addetti ai lavori, e abbiamo organizzato questa serata proprio per questo motivo: quindi quella in proiezione   è una copia-lavoro, non ancora quella definitiva. La pressione era molta da parte degli amici e li ho dovuti accontentare!
Devo ringraziare per questo Maurizio Porcelli (Commissione Cultura del Comune di Cagliari) che ci ha dato la possibilità di fare una presentazione degna di un film girato in Sardegna finalmente, e il pubblico come si può vedere c'è.

Riprese rigorosamente “in Sardegna”, ma dove precisamente?
A Senorbì, Cagliari, Serramanna e Sanluri, in base alle locations che il film richiedeva: abbiamo cercato di rendere al meglio le varie situazioni, componendo le immagini di un paese un po' vero un po' immaginato.

Il backstage de ''I 5 re''Che resta dell'Isola sulla pellicola?
La Sardegna è molto presente, soprattutto nella cultura che traspare, negli atteggiamenti e i modi di pensare. Ed è una Sardegna di oggi purtroppo, perché andando in giro vedo certe situazioni “fuori dal tempo”; fa parte della vita, ma ancora mi stupisce. Sono storie che si ripetono: cambiano le generazioni, cambiano i personaggi, le sfaccettature,  i luoghi, però le situazioni son sempre quelle.

Un film... autobiografico?
Non direi. Piuttosto ho preso spunti dalla conoscenza di molte persone, di molte situazioni. Io giro molto, anche per fare questo film sono andato a cercarmi i posti, a visitarli, a vedere cosa c'era all'interno, cosa facevano, come ragionavano queste persone. Insomma, ho fatto un po' d'indagine prima di prendere la macchina da presa, non son partito dallo scrivere la sceneggiatura, ho prima studiato, ho dovuto non dico  “toccare con mano”, perché mia moglie poi... Visto l'argomento, meglio evitare.

Ha scelto la via (solo) apparentemente semplice della comicità: perché?
La commedia è  quella che mi appaga maggiormente e mi fa divertire; e nei giorni attuali, con la crisi,  un'ora e mezza di buon umore non può che far bene alla salute. E porta fortuna: questo è come il film famoso, quindi giocate al lotto dopo averlo visto, fate qualche scommessa. Vedrete che vincerete.

Il backstage de ''I 5 re''Parliamo di soldi: quant'è costato “I 5 re”?
Molto, non siamo al livello dei film industriali di Hollywood, però c'è stata una grossa spesa: non so ancora quantificarla esattamente, ma siamo sui 100mila euro...

Attori, comparse, troupe, staff: tutti pagati?
Mi sarebbe piaciuto! Chi ha partecipato - i ragazzi, gli amici, gli attori professionisti; lo staff sono stati meravigliosi e l'hanno fatto tutti con lo spirito di gruppo e l'idea di fare qualcosa di buono, sperando che in futuro dia dei risultati: in modo che possa diventare trampolino di lancio per molti, e anche per loro. Perché no?

Prossime proiezioni de “I 5 re”?
Qui al Cineworld avremo un passaggio per la  metà di maggio, probabilmente per una settimana, ma i dettagli e le date sono ancora da definire.

Il backstage de ''I 5 re''Progetti futuri (a parte i festival, postproduzione e promozione del film)?
Stiamo valutando, molto dipende dalle risposte: abbiamo due diverse proposte, una soprattutto attinente allo sviluppo del territorio e al turismo, e infatti vedrà il film anche il direttore marketing del settore crocieristico del porto di Cagliari. Non posso ancora dire niente: è tutto lì che sta per decollare. Vedremo.

Intanto l'appuntamento è in sala con “I 5 re” nella versione definitiva che verrà licenziata dalla Ellena Produzioni, pensata per una distribuzione nazionale: si vedrà se il film (già godibile pur con qualche piccola ingenuità e alcune imprecisioni linguistiche) riuscirà a conquistare il pubblico con la sua comicità tra il goliardico e il boccaccesco.

Non mancano neppure i riferimenti alla cronaca recente, tra signorine armate di videofonino e propositi di ricatto, webcam e immagini proibite accanto al più “classico” «Cielo mio marito!» e quel pizzico suspense che non guasta a tingere di giallo la surreale irruzione di una ventata di vivacità e spregiudicatezza metropolitana nella piccola comunità paesana, tra greggi e mucche al pascolo. Con un finale tutto da scoprire.

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