Percorso

Ebraismo - A. Matta

"Il debito" di John Madden

di Alessandro Matta

''Il debito'' locandina“C’è qualcosa che va oltre la famiglia, i nostri rapporti, le nostre storie … il nostro stato”  sembra essere questa la frase, o meglio il pensiero centrale del film “Il Debito” , remake dell’omonimo film di Bernstein del 2007, uscito nelle sale lo scorso venerdì .

Un pensiero che porta a una bugia lunga 30 anni,  intorno a un tentativo di Fare Giustizia per milioni di persone vittime dell’Orrore Nazista  mal riuscito,  ma fatto passare per ben riuscito, ed intorno ad una giustizia in realtà mai arrivata.  
Una giustizia per  un lungo debito di sangue, lasciato da un criminale Nazista quale il terribile “Chirurgo di Birkenau” , un uomo che con esperimenti medici ha torturato, sfigurato e assassinato centinaia di persone.
Questo compito di fare giustizia per questo debito spetta a tre giovani agenti del Mossad , a Berlino Est per rintracciare il pericoloso criminale, rapirlo e assicurarlo alla giustizia Israeliana.
A differenza della pellicola omonima di Bernstein, però , questo film presenta una parte di  thriller sostanzialmente ben riuscita , diversamente dalla precedente pellicola , che andava su un ritmo cinematograficamente più lento e non molto similare a un thriller, come invece appare la pellicola di Madden.

''Il debito''Quello che quindi si riesce con questa “ciliegina” in più di thriller motiv a creare, è un remake che presenta un sostanziale affresco di quella eterna lotta tra Il bene e il male, il tempo e la memoria, vendetta e giustizia, amore e dovere.
Con un alto senso del dovere che prevale in tutto il film.
Rivediamo qui nuovamente , come nel film di Bernstein , due velocità nella storia.
Da un lato,  il film segue la Missione dei tre agenti nella Berlino del 1965, missione che porterà i tre agenti alla Bugia Pietosa dell’essere riusciti a eliminare il pericoloso criminale già catturato durante un tentativo di fuga di quest’ultimo , dall’altra parte i frequenti flash ci portano alla Israele del 1997, trent'anni dopo, quando  un uomo Ucraino molto anziano  annuncia ad un giornale  dal quale si fa intervistare… di essere il famigerato chirurgo degli Orrori Nazisti, vivo  e vegeto e tenuto sotto controllo in un blindatissimo ospizio dell’ Ucraina.

''Il debito''Se nella  pellicola israeliana, semplicemente uno dei tre agenti protagonisti muore naturalmente  negli anni successivi , qui nel remake si suicida, vittima dei rimorsi per le bugie dette a scopo di  cercare di riparare il danno provocato dal  non essere riusciti a fermare il Nazista nella sua fuga dal nascondiglio degli agenti dopo il loro rapimento.
Ma il debito di sangue chiama,   giustizia deve essere fatta anche nel 1997, anche trent’anni dopo il primo tentativo.
Ed è qui che, come nella precedente pellicola , alla notizia che il criminale nazista è vivo in un ospizio e che ogni bugia rischia di crollare ed essere scoperta per via di un articolo di un giornalista russo prossimo alla pubblicazione (elemento non presente nel precedente film ), si riparte per fare giustizia.  

''Il debito''Ma qui ci penserà soltanto la donna del gruppo, da sola fin dal principio, causa un attentato che ha reso l’altro collega ancora vivo ( suo ex marito )  su sedia a rotelle e quindi impossibilitato a muoversi.  
Una giustizia che arriverà, che giungerà con la rivelazione della verità di quanto accaduto.

Allo scopo di dare giustizia per le vittime e verità anche per chi, sommerso dai sensi di colpa per le sue bugie, ha deciso di farla finita, in quanto stanco di vivere nella menzogna. 

21 settembre 2011

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