Percorso

Ebraismo - A. Matta

“Midnight in Paris” di Woody Allen

 
''Midnight in Paris'' locandina“Viviamo in una società in cui domina la paura, quindi il futuro, l’altro e perfino il nostro corpo possono essere percepiti come una minaccia”. Non esiste frase migliore di questa dataci da Miguel Benasayag per definire il carattere del protagonista dell’ ultimo lavoro di Woody Allen “Midnight in Paris” , nelle sale cinematografiche da alcuni giorni, dove sta letteralmente sbancando il botteghino.
Quando non si è abituati a vivere nella propria epoca e  nella società in cui ci si ritrova quotidianamente, ecco che il mondo esterno tutto diventa insoddisfacente, nemico, talora  estraneo, e laddove è possibile si cerca una vera e propria via di fuga.
Una di queste vie di fuga è il pensare che, se si vivesse in una epoca storica passata, generalmente considerata da storici e sociologi come un’epoca dorata possa dare una piena soddisfazione a quel proprio ego così martoriato dalla vita contemporanea. Gil, il protagonista del film, interpretato da un magnifico Owen Wilson che confesso di non aver mai personalmente  molto apprezzato come attore ma di aver  rivalutato  in questo capolavoro di Allen, è proprio così. 
 
''Midnight in Paris''In apparenza,  ha tutto quello che ogni persona potrebbe desiderare per definirsi pienamente realizzata e  solidamente inserita nell’ alta società:  un contratto a tempo indeterminato con le più grandi Major  hollywoodiane come sceneggiatore, una bellissima e ricchissima fidanzata che è ormai prossimo a sposare, una vita benestante.  Eppure, non è quella la vita sperata. Così come non è quella probabilmente la fidanzata giusta, e soprattutto, non è il 2011 la sua epoca “giusta”.
Gil è prima di tutto un forte spirito sognatore. Scrittore  mancato, ha accettato la carriera di sceneggiatore scontato di film “americanata” solo in mancanza di un futuro certo come scrittore di punta , emulo di grandi talenti letterari del passato come Ernst Hemingway .
La fidanzata che ha lui la  ama certamente,  ma l’ambiente familiare molto “a destra” dal quale lei proviene fa si che il suocero non nasconda minimamente un totale disprezzo vero Gil, considerato troppo inconcludente nella vita.
 
''Midnight in Paris''Davanti a una vita in apparenza così piena , ma in realtà  così insipida, e con una occasione data da una vacanza a Parigi, città dove Gil non nasconde di adorare e nella quale tanto vorrebbe vivere, ecco che avviene la più impensabile delle magie.  Quasi come una sorta di “Cenerentola (cenerentolo!)  al contrario” il nostro eroe si ritrova allo scoccare della Mezzanotte in punto catapultato dalla notte di Parigi nel 2011 alla notte della Paris dei  ruggenti anni Venti , ma non solo, si ritrova catapultato nei locali più in della Ville Lumiere di quegli anni, fra feste, ricevimenti , e incontri privati coi più grandi intellettuali, registi,  sceneggiatori, scrittori , e perfino  pittori dell’ epoca. Chi sono costoro? Zelda e Scott  Fitzgerald,  Ernst Hemingway, Pablo Picasso, Luis Bunuel , Salvador Dalì, Pablo Picasso, Gertrud Stein, e per  un pelo , si manca l’incontro con Amedeo Modigliani, purtroppo in quel momento già venuto a mancare, ma Gil conoscerà una delle sue ultime fiamme, contesa tra Picasso e Hemingway, ma che diventa in questo meraviglioso viaggio all’ indietro nel tempo  la sua donna!
 
''Midnight in Paris''Ebbene … che avventura   meravigliosa!  Sembra un incantesimo senza mai fine, o meglio, sembra a un certo punto che abbia fine (non vi dico come!) , ma in realtà è proprio quell’incantesimo che ci vuole per dare a Gil la giusta dimensione di quel che vuole e deve essere nella “Sua” epoca , nel suo 2011. Ecco che i suoi più grandi idoli divengono coloro che daranno a lui la giusta misura su cui basare il suo corretto vivere.
E’ questo  quello che Allen vuole insegnarci con questa favola moderna , che secondo me è un po’ una sua vera eredità di una intera carriera. Woody Allen ci insegna che cosa è l’artista, ma soprattutto ci fa capire che ognuno di noi è  artista, a modo suo. E che questo artista, chiunque  sia,  può sognare le altre epoche, certamente sperare di viverle almeno per qualche notte come Gil, ma che deve attraverso esse trovare il senso alla sua vita, e specialmente a quanto della sua vita trova di insensato e di vuoto.

''Midnight in Paris''Andate a vedere questo capolavoro,  comprendete come me il senso profondo della grande lezione di vita che Allen ci dà. Una lezione di vita degna di lode e bacio accademico.
 
Bravo Woody  ancora una volta il tuo cinema non solo ci fa ridere, ma ci insegna  la vita e le sue sfaccettature,  specialmente in un momento così cupo come questo ci insegni a dare un senso a tutto.

7 dicembre 2011

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