"Watchmen" di Zack Snyder

"Watchmen" potrebbe richiedere, più che un articolo, un libro vero e proprio. È difficile sintetizzare un fumetto che in 12 albi ha lasciato un segno indelebile nella storia dei comics ma anche della narrativa. Per chi non lo conoscesse, e per chi storcesse il naso dopo questa affermazione, basta dire che "Watchmen," scritto da Alan Moore, disegnato da Dave Gibbons e pubblicato dalla DC Comics nel 1986, è l'unico fumetto ad aver vinto un Premio Hugo e ad essere considerato uno dei "100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi" per TIME Magazine.
La peculiarità (ripresa poi in tanti fumetti supereroistici) è quella di avere immaginato la figura del supereroe in una dimensione più umana, anche fallace, nevrotica e immerso nelle problematiche quotidiane, nei conflitti etici e nei rapporti psicologici, anche degradanti, tra loro. I personaggi di "Watchmen" sono molto realistici, non possiedono super poteri, eccetto uno, sono umani che hanno deciso fare il "mestiere" del supereroe.
Inoltre, il fumetto presenta uno stile molto cinematografico, con flashback, diversi livelli di lettura e un grande racconto che decostruisce un universo reale e supereroistico per poi mitizzarlo in modo nuovo ed elevare la sceneggiatura al grado di metanarrazione, con storie all'interno di storie.
I dialoghi sono simili agli storyboard dei film e i disegni di Gibbons si allontanano dalle convenzioni fumettistiche del periodo con inquadrature che raffigurano personaggi principali spesso sullo sfondo, portando in primo piano altri dettagli o l'ambientazione. Inoltre utilizza il meno possibile, o elimina, l'uso delle linee di movimento e gli efetti sonori onomatopeutici in scene drammatiche o di violenza, dove invece venivano usati per enfatizzare l'azione. Questa netta differenza con gli standard dell'epoca rende il prodotto più adulto, più realistico e crudo.
Il titolo è tratto dalla frase latina di Decimo Giunio Giovenale «Quis custodiet ipsos custodes?» (chi controlla i controllori?) tradotto come "Who watches the watchmen?".
La peculiarità (ripresa poi in tanti fumetti supereroistici) è quella di avere immaginato la figura del supereroe in una dimensione più umana, anche fallace, nevrotica e immerso nelle problematiche quotidiane, nei conflitti etici e nei rapporti psicologici, anche degradanti, tra loro. I personaggi di "Watchmen" sono molto realistici, non possiedono super poteri, eccetto uno, sono umani che hanno deciso fare il "mestiere" del supereroe.
Inoltre, il fumetto presenta uno stile molto cinematografico, con flashback, diversi livelli di lettura e un grande racconto che decostruisce un universo reale e supereroistico per poi mitizzarlo in modo nuovo ed elevare la sceneggiatura al grado di metanarrazione, con storie all'interno di storie.

Il titolo è tratto dalla frase latina di Decimo Giunio Giovenale «Quis custodiet ipsos custodes?» (chi controlla i controllori?) tradotto come "Who watches the watchmen?".

La teoria del complotto, la filosofia deterministica, le necessità governative di "inquadrare" e controllare i supereroi, la venerazione e l'odio per la superiorità dell'eroe e la sua inadeguatezza sono temi che appaiono in questo fumetto per essere ancora adesso ripresi in molte narrazioni, come in "Kingdom Come" di Alex Ross della DC Comics (in cui uno dei personaggi di Watchmen compare seduto in un bar), nel cartone "Gli incredibili" o nell'ultima "Civil War" della Marvel.
Nel fumetto, un mondo alternativo inizia un percorso storico differente dal nostro nel 1959, quando, per un incidente, uno scienziato acquisisce un potere che nullifica "l'equilibrio della guerra fredda" basato sull'atomica tra le super potenze e portando a differenze nella guerra del Vietnam, per poi differenziarsi sempre di più con il mancato scandalo Watergate, e un crescente armamento nucleare.
La storia, ambientata nel 1985 vede Nixon presidente degli Stati Uniti al suo terzo mandato e il mondo vicino alla guerra nucleare. I supereroi (chiamati Watchmen, "Guardiani") di un tempo sono stati banditi con un decreto governativo: quando uno di loro viene assassinato, Rorschach, l'ultimo eroe mascherato illegalmente in attività, cerca di scoprire il perchè, tornando a incrociare i destini dei suoi ex compagni d'armi.
Il film è stato diretto da Zack Snyder, che già si è occupato di trasposizione di fumetti in film con 300 di Miller, dopo un primo interessamento di Terry Gilliam, che aveva previsto un film di 8 ore. Ovviamente non è stato preso in considerazione, anche se forse sarebbe stato interessante non condensare tutta la serie e creare per lo meno una trilogia, a cui ormai siamo abituati nei film supereroistici. Costato 120 milioni, l'incasso in soli 10 giorni è stato di 92 milioni di dollari.
In 156 minuti ci troviamo quindi davanti a questi eroi in pensione, alle loro brutture morali, a scene di sesso e di nudo, non certo gratuite, al loro distacco dall'umanità e alla violenza che, come nel fumetto, ci portano distanti dal classico clichè del film supereroistico, tanto da essere vietato ai minori di 14 anni. Sicuramente porterà molta gente a conoscere l'opera di Moore e chi è abituato a questo genere solo dalle visioni cinematografiche ne rimarrà sorpreso.

La storia, ambientata nel 1985 vede Nixon presidente degli Stati Uniti al suo terzo mandato e il mondo vicino alla guerra nucleare. I supereroi (chiamati Watchmen, "Guardiani") di un tempo sono stati banditi con un decreto governativo: quando uno di loro viene assassinato, Rorschach, l'ultimo eroe mascherato illegalmente in attività, cerca di scoprire il perchè, tornando a incrociare i destini dei suoi ex compagni d'armi.

In 156 minuti ci troviamo quindi davanti a questi eroi in pensione, alle loro brutture morali, a scene di sesso e di nudo, non certo gratuite, al loro distacco dall'umanità e alla violenza che, come nel fumetto, ci portano distanti dal classico clichè del film supereroistico, tanto da essere vietato ai minori di 14 anni. Sicuramente porterà molta gente a conoscere l'opera di Moore e chi è abituato a questo genere solo dalle visioni cinematografiche ne rimarrà sorpreso.

Ma nel complesso anche chi conosce il lavoro originale è rimasto soddisfatto dall'atmosfera e la cura che Snyder ha infuso nel prodotto, con l'aiuto delle scenografie di Alex McDowell e di una colonna sonora con molti riferimenti storici (Nat "King" Cole, Billie Holiday, Simon & Garfunkel, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Bob Dylan e Philip Glass) e filmici (la "Cavalcate delle Valchirie" nelle scene del VietNam, come "Apocalypse Now").
Come sempre, come "V per vendetta", "La vera storia di Jack lo squartatore", "La leggenda degli uomini straordinari", "Constantine", tutti film tratti dalle sue opere, Moore non accetta di essere messo nei titoli di coda, disconoscendo le opere.
Molto apprezzati i titoli di testa che condensano la storia dei Minutemen, il primo gruppo di eroi in maschera, e dei Watchmen, partendo dal 1939 e arrivando al 1985, mostrando fatti storici (anche drammatici, come l'assassinio di Kennedy) che hanno coinvolto in questa realtà coinvolto i vigilanti.

Molto apprezzati i titoli di testa che condensano la storia dei Minutemen, il primo gruppo di eroi in maschera, e dei Watchmen, partendo dal 1939 e arrivando al 1985, mostrando fatti storici (anche drammatici, come l'assassinio di Kennedy) che hanno coinvolto in questa realtà coinvolto i vigilanti.
La frase più triste:
Il Gufo: "Che fine ha fatto il sogno americano?"
Il comico: "Si è avverato..."